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V Commissione allargata incontra parlamentari regionali su specialità

22.03.2014
12:43
(ACON) Udine, 22 mar - AB - Fare squadra a difesa della specialità. È con questo intendimento che la V Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Vincenzo Martines (PD), si è riunita a Udine invitando i parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia e allargando la seduta ai capigruppo consiliari e ai presidenti della Regione Debora Serracchiani e del Consiglio Franco Iacop.

Invito accolto da dieci dei diciannove onorevoli che siedono a Montecitorio e a Palazzo Madama, che hanno fornito il loro contributo di idee e hanno parlato del clima che si respira a Roma sui temi delle riforme istituzionali e del regionalismo.

Su queste cose, ha esordito Martines, il Friuli Venezia Giulia ha parecchio da dire e da dimostrare per spiegare i contenuti della sua specialità e autonomia: abbiamo bisogno però di una "pressione positiva" a livello parlamentare e di un'azione condivisa dalle realtà come la nostra, per quest'ultimo aspetto aiutati dal fatto che il presidente Iacop coordina proprio il gruppo di lavoro delle speciali.

Lo stesso Iacop ha poi riferito sugli ultimi sviluppi del dibattito politico-istituzionale, anche rispetto a quanto emerso nel corso del convegno di pochi giorni fa al Senato. In prospettiva, ha precisato Iacop, dobbiamo ragionare non più in termini identitari, ma di governance, tenendo ben presente che molto dell'esercizio della specialità e dell'autonomia si gioca sul versante del coordinamento della finanza pubblica.

Il documento che le Regioni hanno presentato a Renzi in settimana, ha quindi evidenziato la presidente della Regione Debora Serrachiani, e che è stato condiviso dall'Anci, contiene importanti osservazioni sulla composizione di quella che potrebbe essere l'Assemblea delle autonomia, legata anche alle 21 personalità che dovrebbero essere nominate dal presidente della Repubblica, ma soprattutto pone l'accento sul vero tema dirimente, ossia il metodo di individuazione e la natura delle competenze, dove si chiede una precisazione esaustiva di quelle affidate alle Regioni.

La presidente Serracchiani ha anche informato che il Governo ha confermato i suoi tre componenti in seno alla Commissione paritetica Stato-Regione, che quindi continua a essere pienamente operativa.

Si sono quindi susseguiti gli interventi di alcuni parlamentari, a iniziare dal sen. Lodovico Sonego (PD), che ha parlato di un clima di grandissima ostilità nei confronti delle Regioni, soprattutto di quelle speciali, che vede uniti il centralismo dello Stato, Gruppi parlamentari, ministeri e alcuni Comuni più significativi. Il fatto che la specialità di Bolzano derivi da trattati internazionali, che dietro Bolzano ci stia Trento e che l'autonomia siciliana sia stata sancita prima della Costituzione mette un po' al riparo anche le altre realtà speciali, moderando questo clima. Bisogna però stare molto attenti a come verrà riscritto il Titolo V della Costituzione, per non trovarsi una specialità confermata sulla carta, ma spogliata nelle sue prerogative da altre norme.

La Riforma del Titolo V e del Senato sono ormai punti ineludibili, ha quindi affermato il sen. Carlo Pegorer (PD). E allora la Regione deve cercare di contribuire a questo processo dall'interno. Come? Dimenticando il principio della rappresentatività e scegliendo di assumere il dato della governabilità dal quale far derivare i futuri assetti. Passare, come giustamente dice il presidente Iacop, dall'identità alla governance. E siccome le risorse sono il punto centrale, bisogna rendere più fluidi i rapporti finanziari fra centro e periferia.

Per la sen. Isabella De Monte (PD) sarà importante sapere se il testo sulle riforme sarà quello del Governo o se verranno avanzate proposte parlamentari. Resta il fatto che la riforma del Senato è un dato certo, che la discussione sulla sua composizione è in atto, che il dibattito sui 21 membri di nomina del Capo dello Stato verte sul fatto che, essendo in numero consistente, si corre il rischio che possa formarsi un "partito del Presidente".

Molto preoccupato sui rischi che stanno correndo le Regioni a statuto speciale si è detto l'on. Massimiliano Fedriga (LN): è in corso un attacco feroce da parte degli organi di informazione, che si aggiunge a quello che stanno sferrando le istituzioni e tutto questo fermento sta già portando alla cancellazione delle Province. In questa situazione meglio non giocare in difesa, ma andare all'attacco chiedendo di più.

Siamo dentro una fase costituente, così il sen. Francesco Russo (PD), che non abbiamo scelto e che potrebbe avere anche tempi brevi. Tra eliminazione delle Province, aree metropolitane, unione di Comuni, legge elettorale, Senato, Titolo V siamo in uno tsunami istituzionale che rischia di coinvolgere anche le specialità. Abbiamo un solo modo per essere soggetti attivi in questa situazione: esercitare fino in fondo la nostra autonomia e la capacità di proposta.

A chiudere, l'on. Aris Prodani (M5S), che ha invitato tutti a capire fin dove siamo arrivati con questa proposta di riforma e quali sono le forze politiche che ne condividono la struttura o single sue parti.

Ampia disponibilità a proseguire sulla strada del dialogo comune è stata infine manifestata da tutti i convenuti.

(immagini tv)