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CR: referendum e fusione Comuni; relatore minoranza Ciriani (3)

25.03.2014
12:05
(ACON) Trieste, 25 mar - MPB - Per il relatore di minoranza, Luca Ciriani (FdI/AN), le modifiche proposte dal ddl sono condivisibili per quanto riguarda la riduzione del numero di firme necessarie per indire un referendum abrogativo. Ma se poco c'è da dire sulle altre norme di aggiornamento e coordinamento, per Ciriani meritano un discorso più articolato quelle tese a favorire i processi di fusione dei Comuni.

Per affrontare i problemi strutturali della frammentazione che rischia di incidere sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini, la strada pur apprezzabile della fusione non è - secondo il relatore - l'unica e forse non è neppure la più concreta ed efficace.

In luogo della politica di fortissimi incentivi economici, meglio sarebbe procedere - afferma Ciriani - con premialità e disincentivi mirati e collegati a una progressiva e vincolante gestione associata di servizi e uffici tra Comuni confinanti, piuttosto che assegnare risorse aggiuntive sproporzionate a piccole realtà comunali con il rischio di alterare il significato della fusione e creare aspettative sbagliate e illusorie ai Comuni che volessero intraprendere scelte analoghe.

Detto questo però - sottolinea Ciriani - se il processo che porta alla fusione deve prevedere comunque un passaggio di "legittimazione democratica" appare incomprensibile il contenuto dell'art. 5, che sancisce che il voto popolare di un Comune contrario alla fusione non invalida il referendum qualora l'Amministrazione comunale si sia espressa favorevolmente. È una forzatura. Delle due l'una: o la fusione è un processo condiviso e partecipato tra Comunità locali di pari dignità, oppure è il frutto di una imposizione o programmazione voluta dall'alto (dal legislatore regionale in primis).

Questa scelta può essere anche legittima e forse addirittura necessaria, ma deve essere dichiarata apertamente dalla Giunta, che se ne deve assumere per intero la responsabilità politica. Altrimenti si rischia di imporre alle popolazioni contrarie una fusione pagata a peso d'oro che potrebbe naufragare presto nelle secche della rivalsa polemica e campanilistica.

(immagini tv)

(segue)