FI: Novelli, perplessità su centrale unica 118
(ACON) Trieste, 1 apr - COM/AB - "Convocare urgentemente la
Consulta regionale della sanità sulla centrale operativa unica
regionale del 118 a Palmanova per acquisire tutti gli elementi
conoscitivi su una questione di vitale importanza che è già fonte
di grossa preoccupazione e criticità per gli addetti ai lavori e
che rischia di ripercuotersi in maniera negativa sulla salute dei
cittadini".
A chiederlo è il consigliere regionale di Forza Italia Roberto
Novelli in un'interrogazione alla Giunta.
"Il nuovo modello organizzativo della centrale operativa unica
regionale del 118 - rileva Novelli - ha già creato forti
preoccupazioni e perplessità sia per quanto riguarda la sua
efficacia, sia per i reali risparmi che ne deriverebbero per la
Regione. In particolare l'ANAAO ASSOMED (Associazione medici
dirigenti) ha rilevato in una nota alcune criticità sul piano di
razionalizzazione che vanno esattamente nella direzione opposta,
rispetto all'ottimismo manifestato dalla Giunta regionale".
"Innanzitutto vi è forte incertezza su quello che sarà l'assetto
organizzativo dei mezzi di soccorso, ovvero come sarà organizzata
nei singoli territori l'attività di autoambulanze e auto mediche
e a chi farà riferimento il relativo personale. Anche i dati
relativi ai supposti risparmi sono del tutto approssimativi e
privi del supporto di una rigorosa simulazione".
"Da registrare poi l'assenza di sufficienti supporti derivanti da
riscontri oggettivi, in mancanza dei quali - prosegue l'esponente
di Forza Italia - si dovrebbe, almeno all'inizio, abbracciare la
soluzione più sicura, e quindi prevedere il rapporto
infermiere/residenti più prudente. Soluzione che però rischia di
aumentare gli organici rispetto a quelli attuali con un
contestuale incremento di spesa (e non un risparmio)".
"Sullo stesso versante andrebbero approfonditi anche i dati circa
i citati risparmi sulle tecnologie future, anche perché la
riduzione da quattro a un'unica centrale non diminuirebbe di
tanto il numero dei posti operatore (che comunque incidono
modestamente sui costi tecnologici), ma imporrebbe rigorosissimi
sistemi di sicurezza per fronteggiare eventuali black out. Anche
qui, quindi, costi maggiori".
"Ulteriori chiarimenti andrebbero fatti sui protocolli, in quanto
- afferma ancora Novelli - non si spiega quali saranno i rapporti
tra centrale unica e presidi ospedalieri. Sembra, infatti, che il
progetto dell'accorpamento vada esattamente nella direzione
opposta a quelli che sono i modelli di organizzazione dei servizi
di emergenza sanitaria dei Paesi evoluti che tendono a far sì che
tutte le strutture dedicate all'emergenza, sia territoriali che
ospedaliere, che insistono in una determinata area operino in
modo integrato e nella logica del sistema hub and spoke".