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FI: Novelli, perplessità su centrale unica 118

01.04.2014
11:03
(ACON) Trieste, 1 apr - COM/AB - "Convocare urgentemente la Consulta regionale della sanità sulla centrale operativa unica regionale del 118 a Palmanova per acquisire tutti gli elementi conoscitivi su una questione di vitale importanza che è già fonte di grossa preoccupazione e criticità per gli addetti ai lavori e che rischia di ripercuotersi in maniera negativa sulla salute dei cittadini".

A chiederlo è il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli in un'interrogazione alla Giunta.

"Il nuovo modello organizzativo della centrale operativa unica regionale del 118 - rileva Novelli - ha già creato forti preoccupazioni e perplessità sia per quanto riguarda la sua efficacia, sia per i reali risparmi che ne deriverebbero per la Regione. In particolare l'ANAAO ASSOMED (Associazione medici dirigenti) ha rilevato in una nota alcune criticità sul piano di razionalizzazione che vanno esattamente nella direzione opposta, rispetto all'ottimismo manifestato dalla Giunta regionale".

"Innanzitutto vi è forte incertezza su quello che sarà l'assetto organizzativo dei mezzi di soccorso, ovvero come sarà organizzata nei singoli territori l'attività di autoambulanze e auto mediche e a chi farà riferimento il relativo personale. Anche i dati relativi ai supposti risparmi sono del tutto approssimativi e privi del supporto di una rigorosa simulazione".

"Da registrare poi l'assenza di sufficienti supporti derivanti da riscontri oggettivi, in mancanza dei quali - prosegue l'esponente di Forza Italia - si dovrebbe, almeno all'inizio, abbracciare la soluzione più sicura, e quindi prevedere il rapporto infermiere/residenti più prudente. Soluzione che però rischia di aumentare gli organici rispetto a quelli attuali con un contestuale incremento di spesa (e non un risparmio)".

"Sullo stesso versante andrebbero approfonditi anche i dati circa i citati risparmi sulle tecnologie future, anche perché la riduzione da quattro a un'unica centrale non diminuirebbe di tanto il numero dei posti operatore (che comunque incidono modestamente sui costi tecnologici), ma imporrebbe rigorosissimi sistemi di sicurezza per fronteggiare eventuali black out. Anche qui, quindi, costi maggiori".

"Ulteriori chiarimenti andrebbero fatti sui protocolli, in quanto - afferma ancora Novelli - non si spiega quali saranno i rapporti tra centrale unica e presidi ospedalieri. Sembra, infatti, che il progetto dell'accorpamento vada esattamente nella direzione opposta a quelli che sono i modelli di organizzazione dei servizi di emergenza sanitaria dei Paesi evoluti che tendono a far sì che tutte le strutture dedicate all'emergenza, sia territoriali che ospedaliere, che insistono in una determinata area operino in modo integrato e nella logica del sistema hub and spoke".