II Comm: situazione Wartsila illustrata da presidente Razeto
(ACON) Trieste, 1 apr - AB - Il Piano industriale di Wartsila è
stato oggetto di approfondimenti tra la II Commissione del
Consiglio regionale, presieduta da Alessio Gratton (SEL) e il
presidente e amministratore delegato di Wartsila Italia Sergio
Razeto.
Non si tratta di un piano di ristrutturazione, ha precisato
Razeto, ma di un piano di efficientamento indispensabile
all'azienda per rimanere competitiva sul mercato. Azienda che ha
dimensioni internazionali, occupa 18.000 dipendenti in 70 Paesi
del mondo e svolge la sua attività su tre grandi filoni: il
business marino, che dopo alcuni anni di crisi sta dando segni di
ripresa su segmenti ben precisi quali l'off-shore e il gas; la
costruzione di centrali (Wartsila è leader nell'utilizzo di gas
per i suoi motori), con una situazione costante; la divisione
service, ossia i servizi che l'azienda pone ai suoi prodotti e
che sta proponendo nuove tipologie, come ad esempio soluzioni per
la riduzione dei consumi su navi non nuovissime.
Paesi in via di grande crescita come Cina, Corea, Brasile, la
stessa Russia - ha aggiunto - si stanno dotando di importanti
strutture per produrre in loco e Wartsila è un loro fornitore,
anche se deve fare i conti con una competitività dei mercati che,
se non riguarda ancora le prestazioni, sicuramente tocca i costi.
In questo contesto - ha precisato Razeto rispondendo alle
osservazioni di diversi consiglieri, tra i quali Dipiazza,
Codega, Ukmar, Ussai, Lauri - il Piano industriale di Wartsila
può definirsi globale, perché intende rivedere tutti i processi
(ingegneria, pianificazione, acquisti, produzione): ciò
comporterà una riduzione di personale, dai dirigenti ai tecnici
agli operai, in una logica non di dismissione, ma dovuta
esclusivamente al mantenimento dell'efficienza. Wartsila è una
società quotata in borsa (a Helsinki), ha anche un gran numero di
piccoli azionisti e quindi deve agire così. Quanto ai numeri, il
presidente non ha potuto entrare nei dettagli, che potranno
essere resi noti dopo il 4 aprile, ossia dopo la programmata
riunione con le parti sociali; ma ha potuto dire che si parla di
130 "posizioni lavorative" individuate da Wartsila Italia per
eliminare alcune sovrapposizioni.
Lo stabilimento di Trieste - ha quindi ricordato - ha acquisito
la produzione di quattro altri stabilimenti, chiusi in Olanda,
Francia, Norvegia e nella stessa Finlandia: vogliamo difendere
questi prodotti a Trieste - ha affermato - anche se il fatto di
essere in Italia non favorisce, gravati come siamo da una
pressione fiscale enorme. Il Piano - ha concluso Razeto - per
quanto contenga anche aspetti dolorosi, che cercheremo comunque
di attenuare, ci consentirà di rimanere competitivi sui mercati
mondiali.
(foto, immagini tv)