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II Comm: situazione Wartsila illustrata da presidente Razeto

01.04.2014
17:03
(ACON) Trieste, 1 apr - AB - Il Piano industriale di Wartsila è stato oggetto di approfondimenti tra la II Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Alessio Gratton (SEL) e il presidente e amministratore delegato di Wartsila Italia Sergio Razeto.

Non si tratta di un piano di ristrutturazione, ha precisato Razeto, ma di un piano di efficientamento indispensabile all'azienda per rimanere competitiva sul mercato. Azienda che ha dimensioni internazionali, occupa 18.000 dipendenti in 70 Paesi del mondo e svolge la sua attività su tre grandi filoni: il business marino, che dopo alcuni anni di crisi sta dando segni di ripresa su segmenti ben precisi quali l'off-shore e il gas; la costruzione di centrali (Wartsila è leader nell'utilizzo di gas per i suoi motori), con una situazione costante; la divisione service, ossia i servizi che l'azienda pone ai suoi prodotti e che sta proponendo nuove tipologie, come ad esempio soluzioni per la riduzione dei consumi su navi non nuovissime.

Paesi in via di grande crescita come Cina, Corea, Brasile, la stessa Russia - ha aggiunto - si stanno dotando di importanti strutture per produrre in loco e Wartsila è un loro fornitore, anche se deve fare i conti con una competitività dei mercati che, se non riguarda ancora le prestazioni, sicuramente tocca i costi.

In questo contesto - ha precisato Razeto rispondendo alle osservazioni di diversi consiglieri, tra i quali Dipiazza, Codega, Ukmar, Ussai, Lauri - il Piano industriale di Wartsila può definirsi globale, perché intende rivedere tutti i processi (ingegneria, pianificazione, acquisti, produzione): ciò comporterà una riduzione di personale, dai dirigenti ai tecnici agli operai, in una logica non di dismissione, ma dovuta esclusivamente al mantenimento dell'efficienza. Wartsila è una società quotata in borsa (a Helsinki), ha anche un gran numero di piccoli azionisti e quindi deve agire così. Quanto ai numeri, il presidente non ha potuto entrare nei dettagli, che potranno essere resi noti dopo il 4 aprile, ossia dopo la programmata riunione con le parti sociali; ma ha potuto dire che si parla di 130 "posizioni lavorative" individuate da Wartsila Italia per eliminare alcune sovrapposizioni.

Lo stabilimento di Trieste - ha quindi ricordato - ha acquisito la produzione di quattro altri stabilimenti, chiusi in Olanda, Francia, Norvegia e nella stessa Finlandia: vogliamo difendere questi prodotti a Trieste - ha affermato - anche se il fatto di essere in Italia non favorisce, gravati come siamo da una pressione fiscale enorme. Il Piano - ha concluso Razeto - per quanto contenga anche aspetti dolorosi, che cercheremo comunque di attenuare, ci consentirà di rimanere competitivi sui mercati mondiali.

(foto, immagini tv)