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CR: riforme istituzionali, intervento Serracchiani (4)

02.04.2014
15:59
(ACON) Trieste, 2 apr - AB - Dopo un approfondito dibattito e prima del voto sui documenti, la presidente della Regione Debora Serracchiani ha tenuto a sottolineare l'importanza del momento in cui tutte le Regioni italiane si sono riunite contemporaneamente per dare un segnale forte.

Il Paese è spaventato - ha affermato - e se una responsabilità va attribuita alla politica è quella di non esser riuscita a capire i cambiamenti che si sono succeduti negli anni: questo Governo ha finalmente deciso che non si poteva più continuare con questo modo di fare modesto e si è assunto la responsabilità di prendere decisioni che cambieranno la storia del nostro Paese. E il Friuli Venezia Giulia dovrà essere altrettanto all'altezza della sua storia alta, orgogliosa, delle persone che l'hanno fondata e che le scelte le hanno fatte.

Dopo un monito a chi non rispetta il presidente della Repubblica, la più alta carica dello Stato che rappresenta l'unità nazionale, la presidente Serracchiani ha auspicato che le campagne elettorali, quelle in corso e quelle che verranno, non entrino in quet'Aula quando si parla di argomenti di così alto e importante profilo.

Tornando alle riforme oggetto del dibattito, la presidente ha sottolineato come la V Commissione dovrà proseguire ad approfondire una riforma che affronta temi non banali. Nel condividere, pur senza entrare nello specifico, le soluzioni pensate per la trasformazione del Senato, ha messo in evidenza come sul Titolo V della Costituzione si debbano seguire con particolare attenzione le questioni relative alla natura delle competenze, che sono legate al tema dei rapporti tra lo Stato e le Regioni, comprese quelle speciali.

Come Friuli Venezia Giulia - ha ammonito - dobbiamo consegnare chiare indicazioni sulle competenze che vogliamo tenere, quelle che vogliamo ottenere, quelle che si possono limare e ridiscutere. Sono queste indicazioni che non possono mancare dal nostro Consiglio regionale, perché la specialità non va difesa, ma riconquistata e rilanciata nella centralità delle sue competenze. Dobbiamo quindi fare di più, avere come obiettivo il metodo pattizio, dire con chiarezze quel che fa uno e quel che fa l'altro.

Solo così - ha concluso la presidente Serracchiani - riusciremo a riscrivere la nostra storia.

(segue)