CR: riforme istituzionali, intervento Serracchiani (4)
(ACON) Trieste, 2 apr - AB - Dopo un approfondito dibattito e
prima del voto sui documenti, la presidente della Regione Debora
Serracchiani ha tenuto a sottolineare l'importanza del momento in
cui tutte le Regioni italiane si sono riunite contemporaneamente
per dare un segnale forte.
Il Paese è spaventato - ha affermato - e se una responsabilità va
attribuita alla politica è quella di non esser riuscita a capire
i cambiamenti che si sono succeduti negli anni: questo Governo ha
finalmente deciso che non si poteva più continuare con questo
modo di fare modesto e si è assunto la responsabilità di prendere
decisioni che cambieranno la storia del nostro Paese. E il Friuli
Venezia Giulia dovrà essere altrettanto all'altezza della sua
storia alta, orgogliosa, delle persone che l'hanno fondata e che
le scelte le hanno fatte.
Dopo un monito a chi non rispetta il presidente della Repubblica,
la più alta carica dello Stato che rappresenta l'unità nazionale,
la presidente Serracchiani ha auspicato che le campagne
elettorali, quelle in corso e quelle che verranno, non entrino in
quet'Aula quando si parla di argomenti di così alto e importante
profilo.
Tornando alle riforme oggetto del dibattito, la presidente ha
sottolineato come la V Commissione dovrà proseguire ad
approfondire una riforma che affronta temi non banali. Nel
condividere, pur senza entrare nello specifico, le soluzioni
pensate per la trasformazione del Senato, ha messo in evidenza
come sul Titolo V della Costituzione si debbano seguire con
particolare attenzione le questioni relative alla natura delle
competenze, che sono legate al tema dei rapporti tra lo Stato e
le Regioni, comprese quelle speciali.
Come Friuli Venezia Giulia - ha ammonito - dobbiamo consegnare
chiare indicazioni sulle competenze che vogliamo tenere, quelle
che vogliamo ottenere, quelle che si possono limare e
ridiscutere. Sono queste indicazioni che non possono mancare dal
nostro Consiglio regionale, perché la specialità non va difesa,
ma riconquistata e rilanciata nella centralità delle sue
competenze. Dobbiamo quindi fare di più, avere come obiettivo il
metodo pattizio, dire con chiarezze quel che fa uno e quel che fa
l'altro.
Solo così - ha concluso la presidente Serracchiani - riusciremo a
riscrivere la nostra storia.
(segue)