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LN: autodeterminazione, mozioni autonomia di Friuli e Trieste _

02.04.2014
16:10
(ACON) Trieste, 2 apr - COM/MPB - Due mozioni distinte, per rivendicare l'autonomia del Friuli e di Trieste dall'Italia e "dai rigurgiti neocentralisti".

Un principio fondamentale, che ricorre ripetutamente nei testi: il diritto all'autodeterminazione dei popoli, riconosciuto da Onu e Patti internazionali in diverse occasioni. Così il Gruppo regionale della Lega Nord rilancia sul tema della specialità, "prendendo in contropiede il Governo, che ci vuole assediare e prenderci per sfinimento".

Nelle due mozioni, i consiglieri regionali ripercorrono la storia remota e recente del Friuli e di Trieste (entità tenute rigorosamente separate) e sottolineano che "l'annessione all'Italia non ha, evidentemente, migliorato le condizioni sociali ed economiche né del Friuli né di Trieste. Il Friuli è divenuto, da subito, la propaggine all'estremo est, la porzione di Paese collocata dopo Venezia. Il Friuli ha dato molto all'Italia in termini di efficienza, strategicità logistica e risorse, contribuendo a ripianare i debiti fatti al Sud. Ma cos'ha ricevuto in cambio? Nel caso del capoluogo giuliano, l'Italia ha somministrato per decenni abbondanti dosi di cloroformio, provocando un progressivo avvizzimento dello spirito imprenditoriale di Trieste, involutasi da Porto franco a città che vive di lavoro pubblico e terziario. Trieste sbocco marittimo dell'Impero è divenuta ruota di scorta per l'Italia".

I leghisti ricordano che "iniziative di difesa, esercizio e attuazione del diritto di autodeterminazione dei popoli sono state o saranno attuate in Scozia e Catalogna, al netto di quanto avvenuto nelle scorse settimane in Crimea, dove un verdetto plebiscitario ha messo impietosamente a nudo quale fosse la volontà popolare. Ricordiamo l'esempio del Belgio, della Baviera, regioni europee civilissime e avanzate, dove il concetto di autonomia viene realmente valorizzato e riempito di contenuti e non relegato a una dicitura su una targa".

Per i consiglieri della Lega Nord "la mozione approvata dal Consiglio regionale sulla riforma del Titolo V della Costituzione rappresenta un tassello necessario, ma non sufficiente. L'attentato alle autonomie è sotto gli occhi di tutti: fino a pochi mesi fa, solo la Lega denunciava l'arretramento sul terreno del decentramento, mentre ormai tutti gli osservatori concordano nel registrare la sconfessione dello spirito della devoluzione, cavalcato ad arte per anni, per poi essere eliminato dall'agenda politica".