I Comm: sì ddl trasparenza, centrodestra non partecipa al voto
(ACON) Trieste, 3 apr - MPB/AB - Le Pubbliche amministrazioni
raccolgono, organizzano e gestiscono un'enorme quantità di dati
relativi ai loro compiti istituzionali, informazioni quasi tutte
con un valore intrinseco che va oltre l'assolvimento di tali
compiti; benchè la singola informazione abbia spesso un'utilità
limitata, è la raccolta organizzata e la combinazione di più
informazioni con fonti differenti che può generare un valore
aggiunto notevole.
La Pubblica amministrazione è una fonte garantita e i dati da
essa provenienti e opportunamente censiti, estratti, processati,
raffinati, certificati e pubblicati, rappresentano un'importante
materia prima per i prodotti e i servizi imperniati sui contenuti
digitali. Sono infatti dati affidabili, imparziali, completi,
raccolti nel lungo periodo e hanno un contenuto dinamico. Se
validati e strutturati come elemento sistemico infrastrutturale
possono trasformarsi in un vero e proprio asset in grado di
portare ricchezza per il territorio e opportunità di sviluppo
economico e sociale, di crescita occupazionale, di riduzione
degli sprechi e di aumento dell'efficienza operativa della
Pubblica amministrazione.
Nasce da queste premesse il disegno di legge della Giunta che
detta disposizioni in materia di dati aperti e del loro
riutilizzo, illustrato dall'assessore Paolo Panontin alla I
Commissione consiliare - presidente Renzo Liva (PD) - che l'ha
esaminata e infine approvato.
Approvazione che è avvenuta all'unanimità, ma in realtà con i
voti della maggioranza e del MoVimento 5 Stelle, mentre i gruppi
di opposizione (FI, NCD, AR, LN, Misto) non hanno partecipato
alla votazione né degli articoli, né del provvedimento nel suo
complesso.
La decisione è maturata dopo il dibattito generale, nel corso del
quale le opposizioni avevano contestato il disegno di legge,
posizione infine sintetizzata da Renzo Tondo come portavoce della
coalizione di centrodestra "perché il provvedimento è inutile in
quanto appesantisce il già alto livello del sistema burocratico e
perché in questa Regione le cose in esso previste già si fanno".
Tornando al disegno di legge, i dati e le informazioni già
prodotti e che stazionano nella Pubblica amministrazione sono
definiti un patrimonio della collettività e se, opportunamente
gestiti, possono essere un volano di sviluppo economico e di
innovazione sociale: gli open data sono conoscibili in quanto
pubblici, sono disponibili in quanto a essi è associata una
licenza che ne consente il libero utilizzo, sono accessibili (in
formato tecnologico e provvisti di metadatazione) e hanno la
caratteristica della gratuità o della disponibilità a costi
marginali.
La valorizzazione del patrimonio informativo pubblico porta
benefici nell'ambito dei mercati, dell'e-governance e della
trasparenza e, infine, della e-democracy, ovvero la
partecipazione dei cittadini alle scelte.
Il testo del provvedimento si compone di 9 articoli. Oltre a dare
un contenuto nuovo alla trasparenza cui tutti i cittadini hanno
diritto, incentiva le imprese a sviluppare applicazioni che
riutilizzano i dati pubblici perchè offre certezze circa la
disponibilità dei dati e pertanto rappresenta una garanzia per
gli investimenti privati.
A partire dal concetto di open data come diritto e come
espressione di rispetto del pluralismo informatico, dentro la più
ampia strategia regionale per la crescita digitale, fra le
finalità c'è anche quella di promuovere la collaborazione tra
enti pubblici e privati e di sviluppare progetti tecnologoci
innovativi e inziative economiche legate al riuso dei dati. È
inoltre previsto che la legge si applichi anche agli enti e alle
agenzie a finanza derivata dalla Regione e alle società a
capitale interamente regionale.
Nell'articolato vengono definiti i dati oggetto di utilizzo
immediato o futuro, le modalità di pubblicazione, le licenze per
il riutilizzo, i formati aperti impiegabili e la documentazione
di accompagnamento, le tempistiche per soddisfare le richieste di
riutilizzo. Viene inoltre introdotto il catalogo regionale on
line dei dati aperti, inserito l'obbligo di pubblicare sul
proprio sito istituzionale il documento di bilancio e i dati di
bilancio in formato open data. Infine, per individuare i
documenti esclusi dall'applicazione della legge e le norme di
salvaguardia si fa riferimento alla normativa nazionale.
Relatore del disegno di legge sarà Pietro Paviotti (Citt); sarà
calendarizzato nella seduta del Consiglio regionale della
prossima settimana, che si terrà mercoledì 9 aprile.
(foto, immagini tv)