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I Comm: sì ddl trasparenza, centrodestra non partecipa al voto

03.04.2014
12:15
(ACON) Trieste, 3 apr - MPB/AB - Le Pubbliche amministrazioni raccolgono, organizzano e gestiscono un'enorme quantità di dati relativi ai loro compiti istituzionali, informazioni quasi tutte con un valore intrinseco che va oltre l'assolvimento di tali compiti; benchè la singola informazione abbia spesso un'utilità limitata, è la raccolta organizzata e la combinazione di più informazioni con fonti differenti che può generare un valore aggiunto notevole.

La Pubblica amministrazione è una fonte garantita e i dati da essa provenienti e opportunamente censiti, estratti, processati, raffinati, certificati e pubblicati, rappresentano un'importante materia prima per i prodotti e i servizi imperniati sui contenuti digitali. Sono infatti dati affidabili, imparziali, completi, raccolti nel lungo periodo e hanno un contenuto dinamico. Se validati e strutturati come elemento sistemico infrastrutturale possono trasformarsi in un vero e proprio asset in grado di portare ricchezza per il territorio e opportunità di sviluppo economico e sociale, di crescita occupazionale, di riduzione degli sprechi e di aumento dell'efficienza operativa della Pubblica amministrazione.

Nasce da queste premesse il disegno di legge della Giunta che detta disposizioni in materia di dati aperti e del loro riutilizzo, illustrato dall'assessore Paolo Panontin alla I Commissione consiliare - presidente Renzo Liva (PD) - che l'ha esaminata e infine approvato.

Approvazione che è avvenuta all'unanimità, ma in realtà con i voti della maggioranza e del MoVimento 5 Stelle, mentre i gruppi di opposizione (FI, NCD, AR, LN, Misto) non hanno partecipato alla votazione né degli articoli, né del provvedimento nel suo complesso.

La decisione è maturata dopo il dibattito generale, nel corso del quale le opposizioni avevano contestato il disegno di legge, posizione infine sintetizzata da Renzo Tondo come portavoce della coalizione di centrodestra "perché il provvedimento è inutile in quanto appesantisce il già alto livello del sistema burocratico e perché in questa Regione le cose in esso previste già si fanno".

Tornando al disegno di legge, i dati e le informazioni già prodotti e che stazionano nella Pubblica amministrazione sono definiti un patrimonio della collettività e se, opportunamente gestiti, possono essere un volano di sviluppo economico e di innovazione sociale: gli open data sono conoscibili in quanto pubblici, sono disponibili in quanto a essi è associata una licenza che ne consente il libero utilizzo, sono accessibili (in formato tecnologico e provvisti di metadatazione) e hanno la caratteristica della gratuità o della disponibilità a costi marginali.

La valorizzazione del patrimonio informativo pubblico porta benefici nell'ambito dei mercati, dell'e-governance e della trasparenza e, infine, della e-democracy, ovvero la partecipazione dei cittadini alle scelte.

Il testo del provvedimento si compone di 9 articoli. Oltre a dare un contenuto nuovo alla trasparenza cui tutti i cittadini hanno diritto, incentiva le imprese a sviluppare applicazioni che riutilizzano i dati pubblici perchè offre certezze circa la disponibilità dei dati e pertanto rappresenta una garanzia per gli investimenti privati.

A partire dal concetto di open data come diritto e come espressione di rispetto del pluralismo informatico, dentro la più ampia strategia regionale per la crescita digitale, fra le finalità c'è anche quella di promuovere la collaborazione tra enti pubblici e privati e di sviluppare progetti tecnologoci innovativi e inziative economiche legate al riuso dei dati. È inoltre previsto che la legge si applichi anche agli enti e alle agenzie a finanza derivata dalla Regione e alle società a capitale interamente regionale.

Nell'articolato vengono definiti i dati oggetto di utilizzo immediato o futuro, le modalità di pubblicazione, le licenze per il riutilizzo, i formati aperti impiegabili e la documentazione di accompagnamento, le tempistiche per soddisfare le richieste di riutilizzo. Viene inoltre introdotto il catalogo regionale on line dei dati aperti, inserito l'obbligo di pubblicare sul proprio sito istituzionale il documento di bilancio e i dati di bilancio in formato open data. Infine, per individuare i documenti esclusi dall'applicazione della legge e le norme di salvaguardia si fa riferimento alla normativa nazionale.

Relatore del disegno di legge sarà Pietro Paviotti (Citt); sarà calendarizzato nella seduta del Consiglio regionale della prossima settimana, che si terrà mercoledì 9 aprile.

(foto, immagini tv)