M5S: Ussai, mancano ancora dati 2012 su tempi attesa sanità
(ACON) Trieste, 9 apr - COM/AB - "Come si fa a mettere mano
alla riforma della sanità regionale se la Giunta Serracchiani non
riesce nemmeno a presentare i dati del 2012 sul contenimento dei
tempi di attesa per la fruizione delle prestazioni sanitarie?"
Cresce la preoccupazione del consigliere del MoVimento 5 Stelle
Andrea Ussai in merito al concetto di puntualità dell'Esecutivo.
"L'efficacia di una norma è legata anche alla sua forza di
attuazione - precisa Ussai. Anche se possiamo capire che la
preparazione della riforma sanitaria impegni gravemente la
Giunta, la legge regionale 7 del 2009 parla chiaro: entro il mese
di febbraio di ciascun anno la Giunta deve presentare alla
Commissione consiliare competente una relazione che documenti lo
stato di attuazione della legge stessa, illustrando i risultati
ottenuti in termini di contenimento dei tempi di attesa per la
fruizione delle prestazioni sanitarie. Come affermato in Aula
dall'assessore Panontin, il termine previsto per febbraio sarebbe
però troppo stretto. Ci piacerebbe sapere a febbraio di quale
anno si riferisce l'assessore: 14 mesi ci sembrano oggettivamente
troppi. Anche perché - aggiunge il portavoce M5S - questa
relazione oggi risulta essere ancor più urgente in un momento di
razionalizzazione e di riorganizzazione dei servizi sanitari".
"Quando viene tolta un'ambulanza a Gemona, si riduce l'orario
della radiologia a Sacile o si chiude un centro prelievi a
Trieste, i consiglieri regionali devono essere messi nelle
condizioni di poter valutare se queste scelte rappresentino o no
un taglio dei servizi essenziali per i cittadini della nostra
regione. Non è accettabile apprendere, invece, i dati e le
decisioni della Giunta dai giornali - attacca Ussai. Sono passati
ormai tre mesi da quando in Commissione sanità, dopo la
presentazione delle linee di gestione 2014, abbiamo chiesto con
forza alla Giunta di condividere maggiormente i dati riguardanti
il Servizio sanitario regionale. Le forze presenti in Consiglio
devono poter discutere del ruolo dei piccoli ospedali, del
riordino della rete dell'emergenza, dei punti nascita e del
modello di integrazione tra ospedale e territorio. Solo partendo
da dati certi possiamo iniziare a ragionare in modo serio sulla
riforma del Servizio sanitario".
"Non possiamo più rimandare questa discussione per opportunità
politica e perché le elezioni sono alle porte. È ora di
cominciare subito, con coraggio, a spiegare ai cittadini i dati e
le conseguenti decisioni politiche da operare, anche a rischio di
facili strumentalizzazioni di parte - sottolinea il consigliere
M5S. Ci auguriamo quindi che alla prossima riunione della
Commissione sanità, rinviata dalla presidente Serracchiani per
impegni istituzionali al 17 aprile, non si parli solo dei massimi
sistemi - conclude - ma si entri finalmente nel merito delle
scelte che questa Giunta intende operare".