Citt: Paviotti, dati pubblici più facilmente accessibili
(ACON) Trieste, 9 apr - COM/AB - Il Consiglio regionale ha
approvato la legge sui dati aperti e loro riutilizzo, della quale
è stato relatore Pietro Paviotti, capogruppo dei Cittadini. E
sono proprio i Cittadini che, anche grazie all'impegno
dell'assessore Paolo Panontin, hanno fortemente voluto il
provvedimento.
"L'argomento - ha spiegato Paviotti - potrebbe apparire molto
tecnico e legato al livello di capacità informatica di ciascuno
di noi. In realtà non è così. La liberalizzazione e la diffusione
dei dati in possesso delle Istituzioni è un'idea lanciata nel
2009 dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che oggi
riprendiamo con convinzione così come hanno già fatto oltre 60
Paesi in tutto il mondo".
La legge regionale prevede, in buona sostanza, di favorire una
sempre maggiore trasparenza e apertura della Pubblica
Amministrazione verso il mondo esterno (cittadini, ma anche
imprese, associazioni), offrendo l'opportunità di accedere alle
informazioni in suo possesso e quindi, in ultima analisi, alla
possibilità di incidere sui processi decisionali. In questo senso
il grande patrimonio di dati in possesso della PA deve essere
messo a disposizione di tutti in modo semplice, accessibile e
disaggregabile.
La norma non riguarda, ovviamente, tutti i dati in possesso della
PA. Certamente non quelli sensibili, ma solo quelli già oggi
disponibili e quelli che, in futuro, si dovesse decidere di
pubblicizzare. La differenza sostanziale è la facilitazione con
la quale questi dati saranno offerti (tramite sistemi
informatici) e la loro utilizzabilità a vari fini, anche
imprenditoriali (quindi liberi da brevetti).
Una delle modalità con cui i dati aperti incidono nel settore
privato è quella di incoraggiare la nascita di nuove imprese.
Spesso si tratta di start up che acquisiscono e rielaborano in
modo innovativo le informazioni dalle quali traggono spunto per
individuare nuovi servizi e nuovi prodotti da offrire a un
mercato potenzialmente in divenire.
"I benefici attesi - così ancora Paviotti - sono fondamentalmente
tre: promuovere, grazie alla diffusione libera e gratuita di
un'enorme patrimonio di informazioni, lo sviluppo economico del
territorio; migliorare la partecipazione attiva e consapevole dei
cittadini alla vita politica e alle scelte pubbliche; rendere
sempre maggiormente trasparenti e tracciabili i procedimenti
amministrativi con lo scopo di poter controllare e verificare
l'adeguatezza degli stessi riducendo il rischio di fenomeni
corruttivi e migliorando la qualità dei servizi offerti. Con
questa legge - ha concluso Paviotti - si chiede alla PA un cambio
culturale, una riorganizzazione del proprio lavoro ancora più a
servizio del cittadino".