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II Comm: audizioni a Udine con distretti sedia e componentistica

14.04.2014
17:53
(ACON) Udine, 14 apr - ET - La II Commissione consiliare ha sentito, nella sede della Regione a Udine, i vertici delle ASDI della sedia e quelli della componentistica e della termo elettromeccanica (Comet), un incontro importante sul percorso conoscitivo sulle realtà dei Distretti. Le due ASDI hanno presentato le attività a favore delle imprese che hanno deciso di avvalersi dei loro servizi. L'ASDI della sedia, unica società per azioni nel panorama dei Distretti, basa la propria attività sui fondi guadagnati attraverso i servizi offerti alle aziende sugli assi della formazione, comunicazione, aggregazione e internazionalizzazione, oltre ai servizi di certificazione. Nel contesto delle aziende seguite dall'ASDI, nel 2013 ci sono stati numeri positivi: il fatturato è salito del 2,18% rispetto al 2012 e c'è stato un aumento anche dell'occupazione di 8 unità (1039). Un bilancio positivo anche per l'Agenzia vista come azienda, che non percepisce fondi pubblici e ha prodotto con i propri servizi un fatturato di 280.000 euro. Per i vertici del Distretto è fondamentale che la Regione dia presto certezze alle Agenzie. Nel caso specifico, a fronte dei molti sforzi fatti si è di fronte ai primi segni di una ripresa (buoni i segnali dal Salone del Mobile di Milano). Sarebbe quindi opportuno che il pubblico continuasse a contribuire allo sviluppo del distretto intero. L'ASDI Comet ha competenza su 25 comuni tra Pordenone e Udine - si tratta di circa 1308 imprese operanti nei settori di competenza - e opera prevalentemente sull'innovazione del processo di produzione, seguendo i bisogni che emergono dalle imprese, puntando sulla creazione di sinergie. Certificazione, digitalizzazione, comunicazione, efficientamento energetico, innovazione e internazionalizzazione, sono alcuni dei campi in cui agisce. La proposta dell'ASDI Comet per il futuro è di superare i Distretti e lavorare sull'identificazione di filiere legate al prodotto e non solo al territorio. Nel caso della regione Friuli Venezia Giulia sarebbero 4: casa arredo, meccanica e elettronica, agroalimentare e nautica. In base a questo la Regione dovrebbe farsi cabina di regia, munendosi di un vero e proprio piano industriale e indirizzando finanziamenti, investimenti e contributi, in una logica, secondo Comet, molto più vicina alle dinamiche internazionali. (immagini tv)