CR: presidente Iacop ricorda terremoto 6 maggio 1976 (1)
(ACON) Trieste, 6 mag - AB - Trentotto anni fa il sisma che
distrusse il Friuli e si prese le vite di mille persone. Oggi
quella giornata è stata ricordata in Consiglio regionale dal
presidente Franco Iacop a inizio seduta, primo anniversario del
terremoto di questa legislatura. Iacop ha voluto commemorate le
vittime di quel tragico evento, ma ha anche fatto una riflessione
sulla rinascita delle zone disastrate.
Nel processo di ricostruzione del Friuli disastrato nel 1976 - ha
detto - la Regione è stata protagonista della lunga fase
ricostruttiva, coinvolgendo con coraggio e intuizione il sistema
delle Autonomie locali. Si è trattato senza dubbio della prima
investitura alle Regioni di un compito tanto importante quanto
complesso che, in occasione di precedenti calamità naturali, era
stato gestito a livello centrale, il più delle volte con esiti
incerti, se non proprio negativi.
La rinascita delle zone terremotate ha conosciuto un esito
positivo anche grazie alla straordinaria mobilitazione delle
forze vive della società regionale, che ha trovato utili
convergenze sulle tante problematiche, e ha garantito la ricerca
di adeguate forme partecipative per fare della ricostruzione un
processo vissuto anche dalle comunità locali.
Il Friuli è oggi modello di competitività perché sa, pur nella
attuale congiuntura, attrarre e produrre ricchezza. Per una
qualità della vita che sa infondere sicurezza, fornire reddito e
occupazione, promozione culturale e valorizzazione territoriale.
Ma anche per la presenza di importanti centri di ricerca, di
innovazione, di imprese, di Università, con vaste aree di
imprenditoria diffusa e sistemi locali di produzione.
I friulani, in quel terribile frangente di 38 anni fa, diedero
prova di saper reagire, rialzarono la testa e iniziarono a rifare
di nuovo tutto, per spazzare via i segni della tragedia, con il
fermo convincimento che la ricostruzione di case e industrie
doveva avvenire negli stessi luoghi, "dov'erano e com'erano".
Tutto questo - ha affermato Iacop - è accaduto grazie all'attiva
partecipazione popolare, ma anche al buon governo, alle leggi che
la Regione ha ininterrottamente emanato per superare ogni e
qualsiasi ostacolo, grazie agli uomini del Governo regionale, ma
anche ai rappresentanti dell'opposizione.
In quel drammatico momento furono armi vincenti la coesione delle
forze politiche e la volontà comune di superare i tanti ostacoli,
anche burocratici, che impedivano una tempestiva, corretta e
funzionale ricostruzione. Tutto ciò è potuto accadere grazie al
rapporto sinergico tra la Regione e il Parlamento, che contribuì
a superare ostacoli e difficoltà. Gli interventi legislativi
della Regione hanno anticipato i principi del federalismo, hanno
rafforzato e valorizzato il ruolo degli Enti locali. Già allora
si diede vita a un sistema di poteri pubblici, Stato, Regioni,
Autonomie locali, che valorizzano le diversità con un sistema
unitario, ma al contempo policentrico, in attuazione del
principio costituzionale della leale collaborazione tra
istituzioni.
Il principio della sussidiarietà responsabile nel Friuli Venezia
Giulia è esaltato dalla specialità - ha sottolineato il
presidente - ancora più attuale se si considera la posizione
geografica della Regione, confinante o vicino a Paesi di nuovo
ingresso nell'Unione Europea. Oggi la nostra Regione rappresenta
uno snodo fondamentale, perché è baricentrica rispetto ai Paesi
del Centro Europa entrati nella Ue, perché attraverso il suo
territorio transita gran parte del mercato che da Est arriva in
Italia.
La specialità, quindi, deve essere non soltanto salvaguardata, ma
rafforzata, perché non è un privilegio, ma vera e propria
assunzione di responsabilità, capacità di gestione diretta delle
proprie risorse, ricavate dalla compartecipazione dei tributi
riscossi nel territorio della regione. La specialità trova la sua
ragion d'essere anche nella presenza delle minoranze, con le
quali la Regione ha costruito da sempre rapporti privilegiati di
collaborazione. Quello che più sta a cuore alla nostra Regione è
che l'area di confine che oggi rappresentiamo costituisca volano
per accrescere l'importanza di questo territorio e non per
penalizzarlo.
Ricordare la rinascita delle zone colpite dal sisma 38 anni fa -
ha concluso Iacop - diventa un impegno collettivo per rivendicare
gli straordinari risultati che l'autonomia e la specialità della
nostra Regione hanno saputo dimostrare con i fatti in
cinquant'anni di attività.
(immagini tv)
(segue)