M5S: Ussai, rischio trasferimento attività Assicurazioni Generali
(ACON) Trieste, 7 mag - COM/AB - "Siamo sconcertati dal
disinteresse dimostrato oggi dalla Giunta Serracchiani davanti
all'ipotesi di trasferimento dell'attività delle Assicurazioni
Generali da Trieste ad altre sedi fuori regione. Il rischio
sempre più concreto è quello di depauperare in modo grave
l'organico impiegato nel capoluogo regionale, danneggiando un
tessuto economico già provato dalla crisi".
Il consigliere regionale Andrea Ussai commenta così la risposta
fornita dall'assessore Bolzonello a un'interrogazione del
MoVimento 5 Stelle.
"Non c'è alcuna attenzione ai processi di riorganizzazione in
atto da parte della più grande compagnia di assicurazione
italiana e quarta al mondo per fatturato - sottolinea Ussai. Di
fatto la Giunta regionale sta colpevolmente sottovalutando
l'allarme lanciato nelle scorse settimane dalle rappresentanze
sindacali. Forse la presidente Serracchiani non ha ben chiari i
risvolti economici e occupazionali che la presenza delle Generali
rappresenta per il Friuli Venezia Giulia e, in particolare, per
Trieste".
"Nonostante il presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola
abbia rassicurato circa la volontà del Gruppo di rimanere a
Trieste, è purtroppo un dato di fatto lo spostamento a Milano di
alcune funzioni strategiche, con la conseguente assunzione di
nuovi dirigenti - spiega il portavoce M5S. La tendenza di
distribuzione di risorse fra le sedi di Trieste e Milano appare,
infatti, sbilanciata sempre più a favore della sede milanese. A
ottobre 2013 la sede di Trieste segnava una presenza di
dipendenti pari all'82% sul totale del Group Head Office, mentre
a fine dicembre 2013 era del 79,5%. Infine, con le proiezioni a
fine 2014 si dovrebbe attestare addirittura al 75%".
"Non si può inoltre tralasciare che è imminente la scadenza
dell'accordo sulle tutele occupazionali. Così come non si può
scordare quanto accaduto in passato con la Ras - sottolinea
Ussai. Sarebbe grave se l'Esecutivo regionale si limitasse
solamente alle dichiarazioni ufficiali, senza verificare nel
merito i dati reali. Oggi più che mai - conclude - non possiamo
permetterci di perdere le Generali, un'azienda che fa parte della
nostra storia e dell'identità di Trieste e della nostra regione".