PD: Da Giau su Garante diritti persona
(ACON) Trieste, 8 mag - COM/AB - Il Friuli Venezia Giulia ha
nuovamente la figura del Garante dei diritti della persona. E per
questo passo compiuto dal Consiglio regionale esprime
soddisfazione la prima firmataria della legge, la consigliera del
PD Chiara Da Giau
È decisamente un passo avanti che facciamo - sottolinea - ma
spiace per la modalità con la quale è avvenuto. Il nostro intento
era di condividere un confronto serio e costruttivo, ma ora il
rischio è che passi la polemica innescata in Aula da parte
dell'opposizione e non il risultato che è quello di aver
riportato il Friuli Venezia Giulia al pari delle altre Regioni,
se non addirittura oltre.
Questa figura arriva dopo le richieste dal versante nazionale ed
europeo e accogliendo le istanze dei portatori di interesse. Un
servizio che, nonostante la sua previsione da parte di
convenzioni internazionali ed europee e tradotta in interventi
legislativi comunitari e nazionali, era stato abolito dal
precedente governo regionale di centrodestra e che ora è stato
reintrodotto dal governo di centrosinistra.
Il testo, presentato da Da Giau e al quale ha preso parte, tra
gli altri, anche la consigliera PD Silvana Cremaschi, prevede che
la tutela e la promozione dei diritti in particolare di bambini e
adolescenti, persone private delle libertà personali e persone a
rischio di discriminazione, sia affidata al Garante regionale dei
diritti della persona, costituito in un collegio composto da un
presidente e da due componenti. Il presidente esercita funzioni
di indirizzo e coordinamento delle attività del collegio e la
funzione specifica di garanzia per i bambini e gli adolescenti. I
componenti esercitano le funzioni di garanzia per le persone
private della libertà personale e per le persone a rischio di
discriminazione. Il Garante fa riferimento a un unico ufficio, in
capo al presidente del Consiglio. Il presidente e i componenti il
Garante regionale, spiegano Da Giau e Cremaschi, sono eletti dal
Consiglio regionale, con distinte votazioni, con la maggioranza
qualificata dei due terzi per assicurare l'autonomia e
l'indipendenza necessaria a tali figure. I tre componenti
dovranno essere scelti tra persone di indiscussa moralità,
specifica e comprovata formazione e competenza.
L'istituzione in collegio, che viene incontro alle più recenti
sollecitazioni di riunificazione delle figure di garanzia, è
utile per suddividere il notevole lavoro che deriva dalle
funzioni attribuite al Garante, nonché per assicurare la
complementarietà di competenze specifiche nei diversi ambiti di
tutela dei diritti.
Il Garante regionale rimane in carica cinque anni, con mandato
rinnovabile una sola volta. Per il suo funzionamento è previsto,
per l'anno 2014, uno stanziamento di 45.000 euro a carico del
bilancio del Consiglio regionale.