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PD: Da Giau su Garante diritti persona

08.05.2014
11:22
(ACON) Trieste, 8 mag - COM/AB - Il Friuli Venezia Giulia ha nuovamente la figura del Garante dei diritti della persona. E per questo passo compiuto dal Consiglio regionale esprime soddisfazione la prima firmataria della legge, la consigliera del PD Chiara Da Giau

È decisamente un passo avanti che facciamo - sottolinea - ma spiace per la modalità con la quale è avvenuto. Il nostro intento era di condividere un confronto serio e costruttivo, ma ora il rischio è che passi la polemica innescata in Aula da parte dell'opposizione e non il risultato che è quello di aver riportato il Friuli Venezia Giulia al pari delle altre Regioni, se non addirittura oltre.

Questa figura arriva dopo le richieste dal versante nazionale ed europeo e accogliendo le istanze dei portatori di interesse. Un servizio che, nonostante la sua previsione da parte di convenzioni internazionali ed europee e tradotta in interventi legislativi comunitari e nazionali, era stato abolito dal precedente governo regionale di centrodestra e che ora è stato reintrodotto dal governo di centrosinistra.

Il testo, presentato da Da Giau e al quale ha preso parte, tra gli altri, anche la consigliera PD Silvana Cremaschi, prevede che la tutela e la promozione dei diritti in particolare di bambini e adolescenti, persone private delle libertà personali e persone a rischio di discriminazione, sia affidata al Garante regionale dei diritti della persona, costituito in un collegio composto da un presidente e da due componenti. Il presidente esercita funzioni di indirizzo e coordinamento delle attività del collegio e la funzione specifica di garanzia per i bambini e gli adolescenti. I componenti esercitano le funzioni di garanzia per le persone private della libertà personale e per le persone a rischio di discriminazione. Il Garante fa riferimento a un unico ufficio, in capo al presidente del Consiglio. Il presidente e i componenti il Garante regionale, spiegano Da Giau e Cremaschi, sono eletti dal Consiglio regionale, con distinte votazioni, con la maggioranza qualificata dei due terzi per assicurare l'autonomia e l'indipendenza necessaria a tali figure. I tre componenti dovranno essere scelti tra persone di indiscussa moralità, specifica e comprovata formazione e competenza.

L'istituzione in collegio, che viene incontro alle più recenti sollecitazioni di riunificazione delle figure di garanzia, è utile per suddividere il notevole lavoro che deriva dalle funzioni attribuite al Garante, nonché per assicurare la complementarietà di competenze specifiche nei diversi ambiti di tutela dei diritti.

Il Garante regionale rimane in carica cinque anni, con mandato rinnovabile una sola volta. Per il suo funzionamento è previsto, per l'anno 2014, uno stanziamento di 45.000 euro a carico del bilancio del Consiglio regionale.