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AR: Santarossa, l'Italia non può permettersi lo ius soli

08.05.2014
15:30
(ACON) Trieste, 8 mag - COM/AB - "L'Italia non può permettersi lo ius soli, per questo motivo mercoledì in aula Autonomia Responsabile ha preferito votare contro la mozione presentata da consiglieri del Gruppo del PD, non uscendo dall'Aula come le altre forze della coalizione di centrodestra che hanno legittimamente preferito non prendere posizione".

A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Valter Santarossa.

"La riforma delle norme sulla cittadinanza - ha sottolineato Santarossa - con l'introduzione dello ius soli avrebbe come diretta conseguenza un aumento di straniere che vengono a partorire in Italia per garantire una cittadinanza al figlio e, con il meccanismo del ricongiungimento familiare, un permesso di soggiorno per i parenti più prossimi del neonato, senza avere un'occupazione e volontà di contribuire a far crescere il territorio."

"C'è sicuramente bisogno di fronteggiare la preoccupante denatalità del Paese, ma questo lo si deve fare attraverso politiche idonee che consolidino la famiglia e aiutino i genitori, non sicuramente attraverso un mercato incontrollabile che non porterebbe nessuna crescita alla nostra Italia, in quanto si nascerebbe qui solo per opportunità e non per amore."

"La mozione della maggioranza sembra dimenticare che la crisi che il nostro Paese sta affrontando mette già a dura prova il sistema di assistenza sociale, che deve sostenere le sempre più numerose famiglie italiane che a causa della disoccupazione non hanno i mezzi per vivere - continua Santarossa. Guardando in casa nostra, il Friuli Venezia Giulia fortunatamente ha un sistema sanitario efficace ed efficiente che riesce a garantire le cure anche ai clandestini, ma non credo che riuscirebbe a sopportare un aumento della spesa sociale".

"L'incremento incontrollato di cittadini italiani - conclude Santarossa - metterebbe a serio rischio il già precario sistema del welfare regionale e nazionale perché porterebbe la spesa a livelli insostenibili e noi non possiamo permettercelo".