AR: Santarossa, l'Italia non può permettersi lo ius soli
(ACON) Trieste, 8 mag - COM/AB - "L'Italia non può permettersi
lo ius soli, per questo motivo mercoledì in aula Autonomia
Responsabile ha preferito votare contro la mozione presentata da
consiglieri del Gruppo del PD, non uscendo dall'Aula come le
altre forze della coalizione di centrodestra che hanno
legittimamente preferito non prendere posizione".
A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia
Responsabile Valter Santarossa.
"La riforma delle norme sulla cittadinanza - ha sottolineato
Santarossa - con l'introduzione dello ius soli avrebbe come
diretta conseguenza un aumento di straniere che vengono a
partorire in Italia per garantire una cittadinanza al figlio e,
con il meccanismo del ricongiungimento familiare, un permesso di
soggiorno per i parenti più prossimi del neonato, senza avere
un'occupazione e volontà di contribuire a far crescere il
territorio."
"C'è sicuramente bisogno di fronteggiare la preoccupante
denatalità del Paese, ma questo lo si deve fare attraverso
politiche idonee che consolidino la famiglia e aiutino i
genitori, non sicuramente attraverso un mercato incontrollabile
che non porterebbe nessuna crescita alla nostra Italia, in quanto
si nascerebbe qui solo per opportunità e non per amore."
"La mozione della maggioranza sembra dimenticare che la crisi che
il nostro Paese sta affrontando mette già a dura prova il sistema
di assistenza sociale, che deve sostenere le sempre più numerose
famiglie italiane che a causa della disoccupazione non hanno i
mezzi per vivere - continua Santarossa. Guardando in casa nostra,
il Friuli Venezia Giulia fortunatamente ha un sistema sanitario
efficace ed efficiente che riesce a garantire le cure anche ai
clandestini, ma non credo che riuscirebbe a sopportare un aumento
della spesa sociale".
"L'incremento incontrollato di cittadini italiani - conclude
Santarossa - metterebbe a serio rischio il già precario sistema
del welfare regionale e nazionale perché porterebbe la spesa a
livelli insostenibili e noi non possiamo permettercelo".