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M5S: Sergo, fare chiarezza su centraline lungo il Cormor

20.05.2014
12:07
(ACON) Trieste, 20 mag - COM/AB - Bisogna fare chiarezza sulla vicenda riguardante l'iter procedurale per l'autorizzazione di una serie di piccole centraline idroelettriche sul torrente Cormor. Un caso emblematico di come nel Friuli Venezia Giulia vengano troppo spesso ostacolati progetti di green economy.

La denuncia è del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, che formulato un'interrogazione alla Giunta.

Ci sono voluti quattro anni per arrivare alla fase finale di questo iter procedurale e burocratico - aggiunge Sergo. Di volta in volta l'azienda proponente ha modificato i progetti necessari, recependo le indicazioni degli uffici preposti fino all'ultima riunione della Conferenza dei servizi. Poche settimane fa, a sorpresa, la struttura Stabile difesa del suolo ha formulato un voto contrario al progetto, il tutto senza spiegare quali fossero gli accorgimenti necessari per ottenere il via libera.

Contrarietà che appare ancor più sorprendente se si tiene conto che nel corso degli anni ci sono stati sia sopralluoghi dei funzionari per verificare lo stato delle zone interessate, sia pareri decisamente favorevoli al progetto - sostiene il portavoce M5S. La Commissione tecnico consultiva del Servizio valutazione impatto ambientale (VIA), con un decreto, aveva ritenuto che l'intervento non fosse assoggettabile alla procedura di VIA qualora fossero state recepite alcune prescrizioni. Questo perché - si legge nel decreto - gli impatti venivano considerati limitati, se non addirittura migliorativi per l'ecosistema torrentizio locale, mentre in fase di cantiere gli impatti possono essere ritenuti sostenibili.

Dopo aver superato tutte le prescrizioni e affrontato le spese per le dovute consulenze, gli stessi uffici della Regione avevano dato il via libera alla presentazione del progetto definitivo - ricorda Sergo. Solo dopo quattro anni l'Amministrazione regionale si è accorta che una piena di grossa portata (pari a 290m3/s) produrrebbe l'allagamento generale di tutti i comuni e di tutte le infrastrutture presenti nella Media e della Bassa Friulana. Così, infatti, recita il Piano per la difesa idraulica del torrente Cormor, approvato nel luglio 2009.

Gli stessi uffici regionali - precisa il portavoce M5S - sostengono che il progetto delle mini centrali idroelettriche apporterebbe modifiche sul regime idraulico di un bacino idrografico la cui messa in sicurezza, allo stato attuale, risulta ancora incompleta. Infatti, i lavori del Piano sono tutti previsti sul lato sinistro, non su quello destro dove verrebbero realizzate le mini-centrali. Piuttosto è da chiedersi perché le opere previste risultino ancora incomplete.

Alla luce di questa situazione è giunta l'ora di fare chiarezza - conclude Sergo. O è vero quanto sostiene l'Ufficio difesa del suolo o è vero quanto afferma la Commissione VIA che ritiene che un intervento possa migliorare la situazione del regime idraulico in essere. Purtroppo, anche in Friuli Venezia Giulia, tutti questi intoppi burocratici finiscono per limitare lo sviluppo del territorio. Spiace constatare che non si sia prestata la stessa attenzione quando, in passato, si è data la possibilità di costruire centrali idroelettriche ben più impattanti su tutto l'arco alpino o altri impianti che sfruttano le fonti, rinnovabili sì, ma assimilabili.