50° Consiglio regionale: ex consigliere Bianchini (3)
(ACON) Trieste, 26 mag - MPB - Di "una Regione lungamente
attesa e diventata il punto di riferimento vero per le politiche
a favore della comunità" ha parlato Rino Bianchini,
rappresentante dell'Associazione dei consiglieri regionali delle
diverse legislature e consigliere in quella prima legislatura.
Bianchini, in apertura, ha voluto ricordare i 49 consiglieri di
quella legislatura che non ci sono più e ha citato i nomi dei 13
ancora viventi.
"Bisognava, all'epoca, uscire dal sottosviluppo e dalla
marginalità. Pur essendo la "meno speciale" tra le
amministrazioni ad autonomia differenziata, il Friuli Venezia
Giulia ha comunque potuto e saputo stimolare l'autogoverno
attraverso il quale interpretare in modo profondo le esigenze
locali, ha sottolineato Bianchini ricordando che, nel riscatto
dall'arretratezza, alle azioni politiche si sono aggiunti e
l'impegno delle organizzazioni economico-sociali e della
popolazione, e l'apporto non secondario delle rimesse dei tanti
emigrati da questa terra.
"Una specialità con radici profonde, che costituisce la fonte
primaria della coesione all'interno di una regione caratterizza
da diverse e vive specificità. Ma anche una specialità che ha
dato risultati di assoluto rilievo in questi mezzo secolo segnato
da fatti straordinari come il trattato di Osimo, con il
definitivo assetto dei confini italo-jugoslavi, e il sisma del
1976 che ha costituito un passaggio epocale in cui, su delega
dello Stato e con poteri eccezionali, si è realizzata una
ricostruzione universalmente riconosciuta come esemplare per
modalità, tempi e risultati.
"Guardando avanti - ha aggiunto Bianchini - abbiamo la
presunzione di ritenere che, grazie al nostro seppur modesto
livello di specialità, il Friuli Venezia Giulia possa continuare
a essere un esempio positivo per il Paese: come abbiamo messo a
disposizione della comunità nazionale la nostra esperienza di
ricostruzione, così potremmo fare anche per quanto attiene
l'utilizzo dell'autonomia regionale. Una valorizzazione
dell'autogoverno, quanto esercizio diretto della responsabilità,
è indispensabile.
"E guardando all'Europa - ha concluso Bianchini - crediamo che
sia interesse della comunità europea che la nostra Regione
sviluppi rapporti costruttivi con le realtà territoriali vicine,
assumendo un ruolo cooperativo anche a livello comunitario, in
un'Europa meno burocratica e auspicabilmente più vicina ai popoli
e alle loro necessità".
(segue)