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50° Consiglio regionale: ex consigliere Bianchini (3)

26.05.2014
11:46
(ACON) Trieste, 26 mag - MPB - Di "una Regione lungamente attesa e diventata il punto di riferimento vero per le politiche a favore della comunità" ha parlato Rino Bianchini, rappresentante dell'Associazione dei consiglieri regionali delle diverse legislature e consigliere in quella prima legislatura. Bianchini, in apertura, ha voluto ricordare i 49 consiglieri di quella legislatura che non ci sono più e ha citato i nomi dei 13 ancora viventi. "Bisognava, all'epoca, uscire dal sottosviluppo e dalla marginalità. Pur essendo la "meno speciale" tra le amministrazioni ad autonomia differenziata, il Friuli Venezia Giulia ha comunque potuto e saputo stimolare l'autogoverno attraverso il quale interpretare in modo profondo le esigenze locali, ha sottolineato Bianchini ricordando che, nel riscatto dall'arretratezza, alle azioni politiche si sono aggiunti e l'impegno delle organizzazioni economico-sociali e della popolazione, e l'apporto non secondario delle rimesse dei tanti emigrati da questa terra. "Una specialità con radici profonde, che costituisce la fonte primaria della coesione all'interno di una regione caratterizza da diverse e vive specificità. Ma anche una specialità che ha dato risultati di assoluto rilievo in questi mezzo secolo segnato da fatti straordinari come il trattato di Osimo, con il definitivo assetto dei confini italo-jugoslavi, e il sisma del 1976 che ha costituito un passaggio epocale in cui, su delega dello Stato e con poteri eccezionali, si è realizzata una ricostruzione universalmente riconosciuta come esemplare per modalità, tempi e risultati. "Guardando avanti - ha aggiunto Bianchini - abbiamo la presunzione di ritenere che, grazie al nostro seppur modesto livello di specialità, il Friuli Venezia Giulia possa continuare a essere un esempio positivo per il Paese: come abbiamo messo a disposizione della comunità nazionale la nostra esperienza di ricostruzione, così potremmo fare anche per quanto attiene l'utilizzo dell'autonomia regionale. Una valorizzazione dell'autogoverno, quanto esercizio diretto della responsabilità, è indispensabile. "E guardando all'Europa - ha concluso Bianchini - crediamo che sia interesse della comunità europea che la nostra Regione sviluppi rapporti costruttivi con le realtà territoriali vicine, assumendo un ruolo cooperativo anche a livello comunitario, in un'Europa meno burocratica e auspicabilmente più vicina ai popoli e alle loro necessità".

(segue)