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SEL:Lauri,sanità,Burlo Garofolo e CRO restino separati e autonomi

13.06.2014
15:26
(ACON) Trieste, 13 giu - COM/ET - "E' stato proprio lo statuto di autonomia ad avere reso gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico come il Burlo e il C.R.O., strutture di eccellenza di rilevanza per tutta la regione e per l'intero paese: è dunque un bene prezioso che va salvaguardato, innanzitutto nella riforma della sanità a cui stiamo lavorando".

Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra ecologia libertà in Consiglio regionale, commentando le dichiarazioni rilasciate ieri dall'ex assessore regionale alla sanità Giampiero Fasola.

"Il Burlo è un bene prezioso non solo per Trieste e per diverse patologie assolve a funzioni di cura per bambini e bambine di tutta la regione e da tutta Italia: la stessa scelta di trasferimento a Cattinara, che ha sollevato in passato grandi preoccupazioni nella cittadinanza e fra gli operatori, è stata presa in considerazione solo perché ha sempre avuto come contropartita irrinunciabile il mantenimento dell'autonomia dall'Azienda ospedaliera e lo status di Istituto scientifico a valenza nazionale.

"Anche nel caso di Pordenone", continua Lauri, "l'autonomia del C.R.O. dall'azienda ospedaliera va salvaguardata, come ha ribadito recentemente la presidente Serracchiani. Ma dico di più", incalza il capogruppo, "anche nella ripartizione provinciale della ristrutturazione della spesa e dei conseguenti tagli cui l'Amministrazione regionale è costretta in questo momento storico, sarebbe un errore se il Burlo ed il CRO insistessero solo sulla spesa di Trieste e Pordenone. Entrambi gli istituti svolgono infatti delle funzioni di carattere regionale e di questo bisogna tenere conto.

"Il problema vero è che a questa riforma arriviamo tardi perché quella precedente ha fallito", sostiene l'esponente della maggioranza, "e Fasola che ne è stato l'autore dovrebbe saperlo meglio di tutti. Se quella riforma avesse messo al centro i reali bisogni dei cittadini, la lotta agli sprechi e ai doppioni e non la chiusura degli ospedali e il taglio dei servizi di salute, oggi non saremmo in ritardo e non dovremmo correre ai ripari.

"La riforma a cui stiamo lavorando e che andrà in discussione nei prossimi mesi, prende atto di quegli errori e sarà molto diversa", chiosa Lauri.