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AR:Santarossa,aflatossine nel latte,risolvere problema alla radice

13.06.2014
15:46
(ACON) Trieste, 13 giu - COM/MPB - "Relativamente alla vicenda Latterie Friulane, giusto individuare i responsabili e punire chi sbagliando ha messo a rischio la salute delle persone, ma per evitare in futuro che tali situazioni di rischio si ripresentino è doveroso affrontare il problema alla radice attraverso le conoscenze scientifiche che ora abbiamo a disposizione che ci permettono di intervenire sull'alimentazione complessiva degli animali che è la vera causa della presenza di aflatossine nel latte".

A intervenire sulla questione Latterie Friulane, relativa alle partite di latte immesse sul mercato con concentrazioni di aflatossine superiori ai limiti di legge secondo i rilievi dei Nas, è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Valter Santarossa.

"E' provato - continua Santarossa - che le biotecnologie di ultima generazione sono resistenti allo sviluppo di microtossine e agli attacchi fungini e che nel mais così trattato il rischio delle aflatossine può essere ridotto addirittura di 10-15 volte. È necessario, pertanto, prendere atto delle opportunità offerte dalla scienza sulle biotecnologie e messe a disposizione del mondo produttivo agricolo. Sarebbe inoltre opportuno regolamentare sia la coltivazione che l'importazione dei mangimi: potenziando i controlli si eviterebbe di immettere sul mercato prodotti potenzialmente dannosi per l'uomo e gli animali. Molto spesso, infatti, le aflatossine si formano per errori di coltivazione dovuti a eccessivi stress delle piante, come le alte temperature e umidità, la scarsità di acqua, l'attacco di insetti e concimazioni inadeguate.

"Il mondo agricolo - precisa Santarossa - da tempo evidenzia queste criticità e la Regione potrebbe anche intervenire finanziando i consorzi di bonifica per la realizzazione di piani di irrigazione con la tecnica di aspersione, in sostituzione di quella più diffusa a scorrimento, che risolverebbe il problema della carenza di acqua, e per la implementazione dei bacini imbriferi a monte che garantirebbero maggiore disponibilità di acqua in pianura".