IV Comm: illustrazione ddl urbanistica, edilizia e lavori pubblici
(ACON) Trieste, 16 giu - ET - La IV Commissione regionale,
presidente Vittorino Boem (PD), ha sentito Mariagrazia Santoro,
assessore alle Infrastrutture e alla Pianificazione territoriale,
che ha illustrato il disegno di legge per la semplificazione in
materia urbanistico-edilizia, lavori pubblici, edilizia
residenziale pubblica, telecomunicazioni e interventi
contributivi.
Santoro ha chiarito, in prima battuta, che non si tratta di una
riforma, ma di misure urgenti che incidono dove sussistono
esigenze di maggiore semplicità. Semplicità, che in questo caso
non sta per deregulation, ma per chiarezza di regole e per tempi
certi.
"Si tratta di uno strumento strategico utile nel contesto che si
è creato con il sopraggiungere dei vincoli del Patto di
stabilità, del blocco degli investimenti infrastrutturali e della
difficoltà del settore edilizio. Sono misure dettagliate con
risposte concrete per cittadini, imprese e pubbliche
amministrazioni", ha spiegato l'assessore. L'obiettivo è di dare
certezza e fissare tempi rapidi alle procedure soprattutto in
materia di edilizia e urbanistica.
Alcuni gli esempi delle previsioni portate dalla norma e
evidenziati da Santoro. Per quel che riguarda il permesso a
costruire, il termine è stato fissato al massimo in 75 giorni (60
per l'istruttoria e 15 per eventuali integrazioni). Si supera il
problema della distanza minima di 10 metri nelle zone equiparate
a centri storici (in particolare le zone B0 sono equiparate alle
zone A ai sensi del decreto ministeriale 1444/68, così che si
possono mantenere le distanze preesistenti tra edifici, anche se
finestrati). Risolto anche il problema posto dalla certificazione
d'agibilità: verrà tenuto conto anche della data di costruzione
dell'edificio, cioè dell'eventuale difformità dovuta al cambio
normativo. Importanti anche le semplificazioni per gli
adempimenti necessari agli interventi edili in zona sismica, su
tutto il territorio regionale. Novità in materia contributiva per
i Comuni, mentre il ddl sblocca anche la procedura per l'utilizzo
di determinati fondi a favore del sistema delle ATER.
La norma si compone di 41 articoli, suddivisi per 6 Titoli. Ecco
i contenuti.
Titolo I - misure di semplificazione in materia
urbanistico-edilizia: tra le altre anche le previsioni di
silenzio assenso automatico sulla domanda di rilascio del titolo
edilizio, e dal divieto per la PA di richiedere documenti o
certificati acquisibili d'ufficio, alla possibilità di procedere
con SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) per
interventi di ristrutturazione edilizia che incidano sulla sagoma
di edifici esterni al centro storico e non vincolati.
Al Titolo II le misure di semplificazione in materia di trasporto
pubblico regionale e locale, trasporto merci, motorizzazione,
circolazione su strada e viabilità. Il Titolo III tratta di
semplificazioni in materia di lavori pubblici e opere strategiche
in attesa della legge di riordino dell'intero settore delle opere
pubbliche regionali. Il Titolo IV contiene misure in materia di
telecomunicazioni.
Il Titolo V (Misure urgenti per fronteggiare la crisi nel settore
dei lavori pubblici), si compone di 11 articoli e mira a
risolvere le problematiche contributive evidenziate dagli Enti
beneficiari, anche in relazione al rispetto del Patto di
stabilità. Le disposizioni contenute non rivestono alcun impatto
finanziario a carico del bilancio della Regione.
Infine, al Titolo VI, (Misure per la valutazione delle condizioni
di assegnazione, mantenimento e revoca del servizio dell'edilizia
residenziale pubblica sovvenzionata), prevede tutte le
disposizioni integrative alla vigente disciplina di settore, che
puntano a eliminare le problematiche applicative e interpretative
in materia di calmierazione del disagio abitativo, senza alcun
impatto finanziario a carico del bilancio della Regione.
Di seguito, la Commissione svolgerà una serie di audizioni con i
portatori di interesse.
(immagini tv)