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III Comm: audizione con Associazione Endometriosi FVG onlus

18.06.2014
13:42
(ACON) Trieste, 18 giu - MPB - Il Friuli Venezia Giulia è la prima regione italiana a essersi dotata, nel 2012, di una legge (la 18) per la tutela delle donne affette da endometriosi. Un traguardo raggiunto per l'impegno dell'AE-Associazione Endometriosi FVG onlus, costituitasi nel 1999 per iniziativa di alcune donne affette da questa patologia che colpisce le donne in età fertile. La nostra regione parte dunque avvantaggiata rispetto alle altre realtà italiane in un percorso che ha come obiettivo principale il riconoscimento dell'endometriosi come malattia cronica, progressiva e invalidante che darebbe diritto all'esenzione dei costi per le prestazioni sanitarie per il trattamento farmacologico e per l'iter diagnostico che spesso è molto lungo. Una istanza da portare a livello nazionale e il Friuli Venezia Giulia potrebbe essere capofila.

E' questa una delle richieste avanzate dall'Associazione, attraverso la sua presidente Sonia Manente, nel corso della audizione in III Commissione, presieduta da Franco Rotelli (PD), insieme con il riconoscimento e l'accreditamento dell'AE per l'azione di prevenzione e informazione, con l'obiettivo esplicitato che la prevenzione rimanga attività dell'Associazione sul territorio regionale.

Al proposito l'AE ha illustrato le direttrici sulle quali si sviluppa l'attività dell'associazione, di aiuto per e con le donne e di informazione e sensibilizzazione sul territorio e nel mondo della scuola e universitario, sollecitando anche la formazione continua dei medici di base e specialisti per giungere a diagnosi veloci di questa malattia subdola, poco conosciuta che spesso presenta sintomi simili a quelli di altre patologie.

L'endometriosi - è stato ricordato - è caratterizzata dalla presenza in altri organi dell'endometrio, il tessuto che riveste la parete interna, e che in queste sedi anomale si comporta mensilmente, sotto gli effetti degli ormoni ovarici, come se fosse nella sede naturale; colpisce il 10% delle donne in età fertile, condizionando e compromettendo gravemente lo stato di salute psico-fisico, la qualità della vita, le possibilità di svolgere l'attività lavorativa, anche perchè non esistono ancora cure definitive e spesso la diagnosi è tardiva, 5-7 anni dall'insorgenza dei sintomi, quando i tempi non sono addirittura più lunghi. (immagini tv)