SEL: Lauri, CIE non va più riaperto, incompatibile con diritti umani
(ACON) Trieste, 29 giu - COM/MPB - "Avevamo in programma una
visita di consiglieri regionali, sindaci e rappresentanti delle
associazioni umanitarie che aderiscono alla Campagna "LasciateCI
Entrare" a Gradisca proprio domani, ma qualche giorno fa la
Prefettura ci ha chiesto di rimandarla con la motivazione che non
aveva personale per accompagnarci e farcelo visitare in
sicurezza, ma forse non volevano che fossero proprio le
organizzazioni umanitarie a denunciare ciò che sta avvenendo. Le
immagini del CIE di Gradisca pubblicate oggi da Il Piccolo sono
ancora più agghiaccianti di quelle che rimangono nella memoria
dei pochi consiglieri regionali, deputati e giornalisti che hanno
potuto visitarlo quando ancora era in funzione".
A dichiararlo è Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra ecologia
libertà in Consiglio regionale, all'indomani del primo reportage
che documenta la ripresa dei lavori di ristrutturaztione del CIE
di Gradisca, già chiuso alla fine del 2013.
E aggiunge: "Per come è stato concepito, per come è stato
costruito e, ancor di più, per come lo stanno ristrutturando, il
CIE è una struttura incompatibile con il rispetto dei diritti
umani e non deve riaprire, mai più. E si badi bene che, ampliando
quello esistente, non può essere trasformato nemmeno in un CARA,
il cui scopo è l'accoglienza per i richiedenti asilo e non
condizioni di trattamento che rasentano la tortura e che hanno
standard molto peggiori di quelli di un carcere.
"Il Ministro Alfano e il Governo prendano atto che questo
territorio e la popolazione del Friuli Venezia Giulia non
vogliono violazioni dei diritti umani sul suo territorio, che i
problemi legati all'immigrazione vanno affrontati su scala
europea e con strumenti diversi da quelli individuati nella Bossi
- Fini, e che il semestre di Presidenza italiana può dare un
impulso in questa direzione.
"I lavori che il Governo sta eseguendo in una struttura che non
deve riaprire, e in tutti gli altri CIE presenti in Italia,
assieme alla loro gestione, rappresentano per di più uno spreco
enorme di denaro pubblico. Il tema è stato già affrontato in
passato dalla maggioranza in Consiglio regionale e dalla Giunta,
ma torneremo a ripeterlo tutte le volte che serve fino a che al
Governo non lo capiranno".
Lauri ha inoltre reso noto che il 19 giugno 2014 era stata già
depositata in Consiglio regionale una mozione nella quale
-prendendo spunto dagli incidenti che portarono a perdere la vita
Abdel Majid El Kodra, giovane cittadino marocchino deceduto il 30
aprile scorso in seguito a quasi nove mesi di coma dovuti alle
gravissime ferite riportate durante la repressione delle
proteste, e dall'esito della visita al CIE dei tecnici delle ASS,
in cui si mettono in evidenza le carenze strutturali e igienico
sanitarie di Gradisca - si ribadisce con fermezza la contrarietà
a un'eventuale riapertura del CIE e alla riconversione dei locali
per un'eventuale ampliamento del CARA e si impegna la Giunta a
sostenere il lavoro delle associazioni affinché eventuali
violazioni dei diritti umani perpetrate in passato al suo interno
trovino dei responsabili; si sollecita inoltre il Governo
nazionale a equiparare la normativa che regola l'accesso al CIE
all'art. 67 della legge nazionale 354 del 26 luglio 1975 ("Norme
sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure
privative e limitative della libertà").