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Capigruppo con amministratori Gorizia su chiusura punto nascita

01.07.2014
12:14
(ACON) Trieste, 1 lug - ET - La chiusura del punto nascita presso l'ospedale di Gorizia è una scelta sbagliata, alla quale si è giunti usando un criterio che però non è stato applicato ad altri simili reparti in regione. Così Gorizia diventa l'agnello sacrificale, con una riforma che deve appena avviarsi.

Queste alcune delle forti rimostranze espresse ai capigruppo del Consiglio regionale, alla presenza del vicepresidente Igor Gabrovec, dagli amministratori del Consiglio comunale di Gorizia.

I rappresentanti dell'Assemblea goriziana hanno voluto esprimere il forte dissenso alla chiusura del punto nascita, esponendo un ampio spettro di motivazioni contrarie. "Abbiamo la mortalità neonatale più bassa in regione - ha detto Giuseppe Cingolani (PD) - eppure ci viene imposta la chiusura per motivi di sicurezza. Non ne capiamo il motivo, così come non capiamo perché Gorizia debba subire questa chiusura prima dell'avvio della riforma".

Se chiusura deve essere, che almeno avvenga dopo che si è aperta la Casa del parto, si è sottoscritta la convenzione con l'ospedale di Sempeter (Slovenia) e avviato il percorso pre e post parto, è stata un'altra richiesta.

Fabio Gentile (FI) si è detto fortemente contrario a una riforma che colpisce solo il capoluogo isontino, con una chiusura che porta a risparmi irrisori. "Gorizia è la prima città in Italia ad aver dato vita a un GECT (gruppo europeo di collaborazione territoriale) e lo ha fatto anche avviando il percorso di creazione della Casa del parto con i comuni di Nova Gorica e Sempeter Vrtojba", ha evidenziato il consigliere goriziano, che ha chiesto il blocco della chiusura e riproposto il primariato unico tra Gorizia e Monfalcone.

Gorizia è l'obiettivo di un progetto complessivo che va avanti dagli anni novanta, per Livio Bianchini (SEL), che ha ripercorso le tappe di quello che ritiene un "miope indebolimento della sanità isontina, che invece avrebbe dovuto svilupparsi in un'ottica transfrontaliera".

"Con la chiusura del punto nascita sono in pericolo anche i reparti di pediatria e ginecologia", ha sostenuto Fabrizio Oreti della Civica per Gorizia. "Ancora a maggio avevamo avuto dai vertici dell'ASS 2 Isontina rassicurazioni in merito. Cos'è successo nel frattempo?" si è domandato l'esponente del MoVimento 5 Stelle Mattia Policardo. Per Mario Comelli, del Partito Pensionati, la decisione di chiudere il punto nascita è la dimostrazione che la Giunta "manca di quell'attenzione dovuta a una città capoluogo, alla sua storia, alle tradizione e all'orgoglio dei goriziani".

"Un confronto profondo e serrato è necessario e più che benvenuto", ha detto Franco Rotelli (PD) in veste di presidente della III Commissione consiliare regionale, competente in materia di sanità. "La presidente Serracchiani e l'assessore Telesca saranno a Gorizia per confrontarsi sul tema il prossimo 11 luglio. La riforma comunque contiene una grande garanzia per il futuro e l'autonomia dell'Isontino, che mantiene una propria EAS insieme alla Bassa friulana. La Giunta ha anche preso l'impegno formale a sottoscrivere, in concomitanza con la chiusura del punto nascita, la convenzione con l'ospedale di Sempeter. Vi esorto a riflettere sui numeri delle nascite a Gorizia e sull'opportunità di garantire la sicurezza delle donne e bambini, dando loro un'adeguata priorità", ha concluso Rotelli.

"Non sfogliamo la margherita strappando petali a casaccio, ma applichiamo in toto questa riforma, che per inciso è indispensabile", ha detto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Riccardo Riccardi parlando per l'opposizione. "Se il punto nascita va chiuso immediatamente per motivi di sicurezza - quindi non in concomitanza con la ridefinizione dell'assetto complessivo della sanità regionale -allora che qualcuno ne attesti formalmente i problemi di sicurezza e si assuma la responsabilità di tale attestazione. Fare cambiamenti un pezzo alla volta non fa altro che scatenare malumori e focolai", ha concluso il capogruppo.

All'incontro ha assistito anche l'assessore Sara Vito.

(immagini tv)