M5S: Dal Zovo, sarebbe grave riaprire il Cie di Gradisca
(ACON) Trieste, 2 lug - COM/RCM - Il gruppo regionale del
MoVimento 5 Stelle chiede con forza che non venga riaperto il
Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca
d'Isonzo.
Se le notizie di stampa degli ultimi giorni fossero confermate,
saremmo di fronte all'ennesimo cambio di programma di questo
Governo. A più riprese la presidente Serracchiani e il ministro
Alfano si erano, infatti, pronunciati per la chiusura della
struttura. Bene - sottolinea la consigliera regionale Ilaria Dal
Zovo - oggi si parla addirittura di una riapertura nei primi mesi
del 2015, dopo che alcuni lavori di riqualificazione saranno
completati. Non si dimentichi, poi, che il Consiglio regionale ha
ribadito con una mozione la propria contrarietà. La presidente
Serracchiani si è impegnata con i cittadini del Friuli Venezia
Giulia affinché quella struttura non sia riaperta.
E le preoccupazioni sono corali per i rappresentanti del M5S in
regione, in particolare per quelli del Comune di Gradisca
d'Isonzo, che parlano di rappresentazione dell'incapacità
gestionale di una grave emergenza umanitaria, sistema totalmente
immorale e struttura del tutto inadeguata.
Riaprire il Cie è un errore gravissimo - ribadisce la Dal Zovo.
Non possiamo dimenticare che, secondo lo studio "Costi disumani"
del 2013 dell'associazione Lunaria, dal 2007 al 2012 i Cie, i
Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e i Centri di
primo soccorso e centri d'accoglienza ci sono costati più di un
miliardo di euro. I risultati di questo sistema assurdo purtroppo
sono sotto gli occhi di tutti.
Chiediamo pertanto alla presidente Serracchiani di rispettare gli
impegni presi e di prendere posizione immediatamente contro
questa paventata riapertura. È la presidente della Regione e deve
essere il garante dei cittadini e della tutela dei diritti umani,
cosa che il Cie - conclude la portavoce M5S - non garantisce
affatto.