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M5S: Dal Zovo, sarebbe grave riaprire il Cie di Gradisca

02.07.2014
17:04
(ACON) Trieste, 2 lug - COM/RCM - Il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede con forza che non venga riaperto il Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca d'Isonzo.

Se le notizie di stampa degli ultimi giorni fossero confermate, saremmo di fronte all'ennesimo cambio di programma di questo Governo. A più riprese la presidente Serracchiani e il ministro Alfano si erano, infatti, pronunciati per la chiusura della struttura. Bene - sottolinea la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo - oggi si parla addirittura di una riapertura nei primi mesi del 2015, dopo che alcuni lavori di riqualificazione saranno completati. Non si dimentichi, poi, che il Consiglio regionale ha ribadito con una mozione la propria contrarietà. La presidente Serracchiani si è impegnata con i cittadini del Friuli Venezia Giulia affinché quella struttura non sia riaperta.

E le preoccupazioni sono corali per i rappresentanti del M5S in regione, in particolare per quelli del Comune di Gradisca d'Isonzo, che parlano di rappresentazione dell'incapacità gestionale di una grave emergenza umanitaria, sistema totalmente immorale e struttura del tutto inadeguata.

Riaprire il Cie è un errore gravissimo - ribadisce la Dal Zovo. Non possiamo dimenticare che, secondo lo studio "Costi disumani" del 2013 dell'associazione Lunaria, dal 2007 al 2012 i Cie, i Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e i Centri di primo soccorso e centri d'accoglienza ci sono costati più di un miliardo di euro. I risultati di questo sistema assurdo purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.

Chiediamo pertanto alla presidente Serracchiani di rispettare gli impegni presi e di prendere posizione immediatamente contro questa paventata riapertura. È la presidente della Regione e deve essere il garante dei cittadini e della tutela dei diritti umani, cosa che il Cie - conclude la portavoce M5S - non garantisce affatto.