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Guardrail che uccidono: 100 motociclisti consegnano petizione a Iacop

13.07.2014
12:43
(ACON) Trieste, 13 lug - AB - Una petizione contro i guardrail che uccidono i motociclisti - 300 vittime all'anno in Italia senza contare i feriti e gli amputati - e per adottare soluzioni meno pericolose per chi viaggia su due ruote. Per consegnarla al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, che li ha attesi a Trieste davanti al palazzo di piazza Oberdan assieme al consigliere Roberto Novelli, sono partiti in più di cento dalla curva sud dello stadio Friuli di Udine, noncuranti del maltempo che, però, ha dato loro una tregua.

La petizione - è stato sottolineato - riguarda tutti i motociclisti, tanto che qualcuno è partito presto da Trieste per raggiungere il gruppone a Udine e rifare assieme la strada a ritroso. I guardrail attualmente posizionati lungo le strade sono micidiali, ma basterebbero semplici adeguamenti, non la loro sostituzione, con opportuni accorgimenti poco costosi ma molto efficaci, per renderli meno pericolosi per quelli che sono gli utenti deboli della strada.

La petizione - ha affermato il suo ispiratore, Fabio Qualizza - vuol essere un primo passo per portare questo adeguamento lungo tutte le strade e l'auspicio è che, con l'aiuto delle istituzioni, il Friuli Venezia Giulia possa essere la prima regione a fare questo importante salto di qualità.

Petizione che è stata promossa dalla sezione di Udine dell'Associazione nazionale della Polizia di Stato con il suo gruppo motociclisti "a manete" e ha avuto la collaborazione della Questura di Udine, della Federazione motociclistica italiana attraverso il comitato regionale del Friuli Venezia Giulia e del laboratorio di bioingegneria dell'Università del capoluogo friulano.

A loro, Iacop ha assicurato l'impegno del Consiglio regionale ad affrontare con molta determinazione il problema affinché possa essere raggiunto l'obiettivo che si pongono.

La prevenzione - ha aggiunto Iacop - dev'essere alla base di una nuova cultura per tutti, per chi progetta, chi gestisce e chi poi utilizza le strutture e la petizione, oltre al tema specifico e con l'indispensabile contributo scientifico, servirà per avviare un'importante riflessione sulla sicurezza stradale nel suo complesso, che è tema prioritario anche per i costi sociali che ne derivano.

Roberto Novelli, da sempre a fianco dei motociclisti in questa loro battaglia, ha aggiunto che il Consiglio regionale è il luogo più appropriato dove partire per affrontare l'argomento e per poi sensibilizzare le autorità competenti a mettere in campo politiche più consone al rispetto della vita di chi va su due ruote.

Ed è proprio questo che chiedono i motociclisti al Consiglio regionale e ai singoli consiglieri, ossia un impegno ad attivarsi affinché a livello nazionale venga adottata una nuova disciplina di omologazione dei guardrail e perché quelli attuali siano modificati come da essi suggerito grazie agli studi della comunità scientifica.

Il rombo di cento motori a pieni giri è stato il saluto a Trieste dei motociclisti, che hanno ripreso la strada di casa con la concreta speranza di aver fatto breccia nella sensibilità della massima istituzione del Friuli Venezia Giulia.

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