Guardrail che uccidono: 100 motociclisti consegnano petizione a Iacop
(ACON) Trieste, 13 lug - AB - Una petizione contro i guardrail
che uccidono i motociclisti - 300 vittime all'anno in Italia
senza contare i feriti e gli amputati - e per adottare soluzioni
meno pericolose per chi viaggia su due ruote. Per consegnarla al
presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, che li ha attesi
a Trieste davanti al palazzo di piazza Oberdan assieme al
consigliere Roberto Novelli, sono partiti in più di cento dalla
curva sud dello stadio Friuli di Udine, noncuranti del maltempo
che, però, ha dato loro una tregua.
La petizione - è stato sottolineato - riguarda tutti i
motociclisti, tanto che qualcuno è partito presto da Trieste per
raggiungere il gruppone a Udine e rifare assieme la strada a
ritroso. I guardrail attualmente posizionati lungo le strade sono
micidiali, ma basterebbero semplici adeguamenti, non la loro
sostituzione, con opportuni accorgimenti poco costosi ma molto
efficaci, per renderli meno pericolosi per quelli che sono gli
utenti deboli della strada.
La petizione - ha affermato il suo ispiratore, Fabio Qualizza -
vuol essere un primo passo per portare questo adeguamento lungo
tutte le strade e l'auspicio è che, con l'aiuto delle
istituzioni, il Friuli Venezia Giulia possa essere la prima
regione a fare questo importante salto di qualità.
Petizione che è stata promossa dalla sezione di Udine
dell'Associazione nazionale della Polizia di Stato con il suo
gruppo motociclisti "a manete" e ha avuto la collaborazione della
Questura di Udine, della Federazione motociclistica italiana
attraverso il comitato regionale del Friuli Venezia Giulia e del
laboratorio di bioingegneria dell'Università del capoluogo
friulano.
A loro, Iacop ha assicurato l'impegno del Consiglio regionale ad
affrontare con molta determinazione il problema affinché possa
essere raggiunto l'obiettivo che si pongono.
La prevenzione - ha aggiunto Iacop - dev'essere alla base di una
nuova cultura per tutti, per chi progetta, chi gestisce e chi poi
utilizza le strutture e la petizione, oltre al tema specifico e
con l'indispensabile contributo scientifico, servirà per avviare
un'importante riflessione sulla sicurezza stradale nel suo
complesso, che è tema prioritario anche per i costi sociali che
ne derivano.
Roberto Novelli, da sempre a fianco dei motociclisti in questa
loro battaglia, ha aggiunto che il Consiglio regionale è il luogo
più appropriato dove partire per affrontare l'argomento e per poi
sensibilizzare le autorità competenti a mettere in campo
politiche più consone al rispetto della vita di chi va su due
ruote.
Ed è proprio questo che chiedono i motociclisti al Consiglio
regionale e ai singoli consiglieri, ossia un impegno ad attivarsi
affinché a livello nazionale venga adottata una nuova disciplina
di omologazione dei guardrail e perché quelli attuali siano
modificati come da essi suggerito grazie agli studi della
comunità scientifica.
Il rombo di cento motori a pieni giri è stato il saluto a Trieste
dei motociclisti, che hanno ripreso la strada di casa con la
concreta speranza di aver fatto breccia nella sensibilità della
massima istituzione del Friuli Venezia Giulia.
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