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CR: variazioni bilancio, relatrice di minoranza Piccin (5)

22.07.2014
11:28
(ACON) Trieste, 22 lug - RCM - Relativamente ricco di risorse ma, purtroppo, povero di idee. Così la lapidaria definizione di Mara Piccin (LN), relatrice di minoranza, dell'assestamento di bilancio che l'Aula si appresta a esaminare.

La disponibilità economica è ragguardevole, 242,5 milioni di euro, eppure - dice la Piccin - sono assenti interventi realmente incisivi. Parziali e insufficienti le risposte alla crisi occupazionale. Zero sul fronte della pressione fiscale, che stritola le imprese e le mette in fuga verso altri lidi. La rete di protezione sociale, già impoverita da decisioni intrise di ideologia, non viene rafforzata, ma anzi risulta del tutto inefficace nella tutela della sofferenza dei cittadini. All'opposto, fiorisce rigogliosamente di quelle poste puntuali contro cui l'attuale maggioranza si era ripetutamente scagliata in passato.

Superficiali e gravemente lacunose sono, per l'esponente del Carroccio, anche le risposte fornite all'emergenza del comparto sanitario: "La Giunta regionale ha ridotto di 120 milioni lo stanziamento per l'anno in corso al Sistema sanitario regionale, e solo alla vigilia dell'assestamento abbiamo preso atto del pesante colpo accusato dalla sanità: un disavanzo da 70 milioni. La manovra ripiana solo in parte il disavanzo, prevedendo un finanziamento di 40 milioni, ma non siamo sicuri che tale cifra metta in sicurezza il sistema regionale".

Manca, poi, una previsione lungimirante di politica per la prima casa, a cui si lasciano solo briciole: 647.750,68 euro.

Un ulteriore aspetto su cui la Piccin ha posto l'accento sono stati i vincoli che il patto di stabilità impone ai Comuni: "Nel 2013, gli spazi finanziari ceduti agli enti locali dalla Regione ammontavano a circa 115 milioni e quelli ceduti dallo Stato a 57. Nel 2014, la Regione cede 23,5 milioni e lo Stato 47. A fronte di tali dati, è evidente la grande differenza, al ribasso, di cessione di spazi ai nostri enti locali, malgrado le ostentate trattative della maggioranza con il Governo".

L'accusa della consigliera è che mentre il tessuto sociale appassisce, la cultura vive una stagione florida. I fondi al comparto paiono quasi una provocazione sfacciata. Non si può togliere ai lavoratori per dare alle mostre, ancorché importanti. I convegni non possono contare più delle imprese.

Ecco che la relatrice ha già preannunciato "un numero ragionevole di emendamenti o proposte" a modifica del testo.

(segue) (immagini tv)