CR: variazioni bilancio, relatrice di minoranza Piccin (5)
(ACON) Trieste, 22 lug - RCM - Relativamente ricco di risorse
ma, purtroppo, povero di idee. Così la lapidaria definizione di
Mara Piccin (LN), relatrice di minoranza, dell'assestamento di
bilancio che l'Aula si appresta a esaminare.
La disponibilità economica è ragguardevole, 242,5 milioni di
euro, eppure - dice la Piccin - sono assenti interventi realmente
incisivi. Parziali e insufficienti le risposte alla crisi
occupazionale. Zero sul fronte della pressione fiscale, che
stritola le imprese e le mette in fuga verso altri lidi. La rete
di protezione sociale, già impoverita da decisioni intrise di
ideologia, non viene rafforzata, ma anzi risulta del tutto
inefficace nella tutela della sofferenza dei cittadini.
All'opposto, fiorisce rigogliosamente di quelle poste puntuali
contro cui l'attuale maggioranza si era ripetutamente scagliata
in passato.
Superficiali e gravemente lacunose sono, per l'esponente del
Carroccio, anche le risposte fornite all'emergenza del comparto
sanitario: "La Giunta regionale ha ridotto di 120 milioni lo
stanziamento per l'anno in corso al Sistema sanitario regionale,
e solo alla vigilia dell'assestamento abbiamo preso atto del
pesante colpo accusato dalla sanità: un disavanzo da 70 milioni.
La manovra ripiana solo in parte il disavanzo, prevedendo un
finanziamento di 40 milioni, ma non siamo sicuri che tale cifra
metta in sicurezza il sistema regionale".
Manca, poi, una previsione lungimirante di politica per la prima
casa, a cui si lasciano solo briciole: 647.750,68 euro.
Un ulteriore aspetto su cui la Piccin ha posto l'accento sono
stati i vincoli che il patto di stabilità impone ai Comuni: "Nel
2013, gli spazi finanziari ceduti agli enti locali dalla Regione
ammontavano a circa 115 milioni e quelli ceduti dallo Stato a 57.
Nel 2014, la Regione cede 23,5 milioni e lo Stato 47. A fronte di
tali dati, è evidente la grande differenza, al ribasso, di
cessione di spazi ai nostri enti locali, malgrado le ostentate
trattative della maggioranza con il Governo".
L'accusa della consigliera è che mentre il tessuto sociale
appassisce, la cultura vive una stagione florida. I fondi al
comparto paiono quasi una provocazione sfacciata. Non si può
togliere ai lavoratori per dare alle mostre, ancorché importanti.
I convegni non possono contare più delle imprese.
Ecco che la relatrice ha già preannunciato "un numero ragionevole
di emendamenti o proposte" a modifica del testo.
(segue)
(immagini tv)