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NCD: Colautti, basta mistificare il patto Tondo-Tremonti

24.07.2014
19:03
(ACON) Trieste, 24 lug - COM/RCM - Striglia la presidente Serracchiani, il capogruppo del Nuovo Centro Destra in Consiglio regionale, Alessandro Colautti. E lo fa spiegando il patto tra l'ex presidente della nostra Regione, Renzo Tondo, e l'ex ministro Giulio Tremonti.

Così Colautti: "Non si può continuare a mistificare gli effetti del patto Tondo-Tremonti; i cittadini del Friuli Venezia Giulia devono sapere cosa comporta e comporterà tale patto".

"Innanzitutto, lo Stato riconosce ogni anno alla Regione 482 milioni di euro di entrate per le compartecipazioni Irpef dei pensionati residenti in FVG che altrimenti andavano a Roma.

"Secondariamente, il patto ha previsto che la Regione partecipasse al federalismo fiscale (poi non attuato) con 370 milioni annui che porta comunque l'intera manovra del patto, e per sempre, con un saldo attivo annuo per la Regione pari a 112 milioni annui (482-370).

"In terzo luogo, consente alla Regione di non rimborsare annualmente la cifra di 370 milioni a fronte di trasferimenti di competenze statali che verrebbero esercitate dalla Regione stessa, con arricchimento della propria specialità.

"In quarto luogo, a seguito della vittoria della Regione nei confronti dello Stato, la Corte Costituzionale ha riconosciuto un arretrato pari a 960 milioni che viene pagato alla Regione stessa in ratei annui così definiti: 50 mln nel 2010, 220 mln nel 2011, 170 mln nel 2012, 120 mln nel 2013, 70 mln nel 2013, 20 mln nel 2013, 30 mln nel 2013, 20 mln annui per ogni ulteriore anno dal 2017 al 2030, e che si aggiungono al saldo positivo prima citato di 112 mln.

"Infine, il patto ha previsto la fiscalità di vantaggio che consente alla nostra Regione di ridurre le imposte pagate da cittadini e imprese alla Regione stessa, purché rimanga invariato quanto spettante originariamente allo Stato. L'importanza di tale ultimo punto è evidente: si possono ridurre le imposte per attrarre sul territorio nuove imprese, che creano anche nuovo lavoro, invece di farle fuggire in Slovenia e in Austria. Le nuove imprese, e i lavoratori, venendo in Friuli Venezia Giulia pagano nuove imposte che consentono alla Regione di avere più introiti anche se si riducono le aliquote fiscali consentendo di attribuire allo Stato quanto spettante con aliquote fiscali precedenti: un percorso virtuoso che può portare solo benessere al Friuli Venezia Giulia.

"Quindi, presidente Serracchiani, si rimbocchi le maniche e proceda ad attuare quanto previsto invece di dire sempre che bisogna cambiare questo patto. Forse non l'ha letto bene, e a un anno dalle sue elezioni sarebbe bene che facesse ciò per cui è stata eletta dai cittadini di questa regione, e cioè tornare ad essere speciali".