NCD: Colautti, basta mistificare il patto Tondo-Tremonti
(ACON) Trieste, 24 lug - COM/RCM - Striglia la presidente
Serracchiani, il capogruppo del Nuovo Centro Destra in Consiglio
regionale, Alessandro Colautti. E lo fa spiegando il patto tra
l'ex presidente della nostra Regione, Renzo Tondo, e l'ex
ministro Giulio Tremonti.
Così Colautti: "Non si può continuare a mistificare gli effetti
del patto Tondo-Tremonti; i cittadini del Friuli Venezia Giulia
devono sapere cosa comporta e comporterà tale patto".
"Innanzitutto, lo Stato riconosce ogni anno alla Regione 482
milioni di euro di entrate per le compartecipazioni Irpef dei
pensionati residenti in FVG che altrimenti andavano a Roma.
"Secondariamente, il patto ha previsto che la Regione
partecipasse al federalismo fiscale (poi non attuato) con 370
milioni annui che porta comunque l'intera manovra del patto, e
per sempre, con un saldo attivo annuo per la Regione pari a 112
milioni annui (482-370).
"In terzo luogo, consente alla Regione di non rimborsare
annualmente la cifra di 370 milioni a fronte di trasferimenti di
competenze statali che verrebbero esercitate dalla Regione
stessa, con arricchimento della propria specialità.
"In quarto luogo, a seguito della vittoria della Regione nei
confronti dello Stato, la Corte Costituzionale ha riconosciuto un
arretrato pari a 960 milioni che viene pagato alla Regione stessa
in ratei annui così definiti: 50 mln nel 2010, 220 mln nel 2011,
170 mln nel 2012, 120 mln nel 2013, 70 mln nel 2013, 20 mln nel
2013, 30 mln nel 2013, 20 mln annui per ogni ulteriore anno dal
2017 al 2030, e che si aggiungono al saldo positivo prima citato
di 112 mln.
"Infine, il patto ha previsto la fiscalità di vantaggio che
consente alla nostra Regione di ridurre le imposte pagate da
cittadini e imprese alla Regione stessa, purché rimanga invariato
quanto spettante originariamente allo Stato. L'importanza di tale
ultimo punto è evidente: si possono ridurre le imposte per
attrarre sul territorio nuove imprese, che creano anche nuovo
lavoro, invece di farle fuggire in Slovenia e in Austria. Le
nuove imprese, e i lavoratori, venendo in Friuli Venezia Giulia
pagano nuove imposte che consentono alla Regione di avere più
introiti anche se si riducono le aliquote fiscali consentendo di
attribuire allo Stato quanto spettante con aliquote fiscali
precedenti: un percorso virtuoso che può portare solo benessere
al Friuli Venezia Giulia.
"Quindi, presidente Serracchiani, si rimbocchi le maniche e
proceda ad attuare quanto previsto invece di dire sempre che
bisogna cambiare questo patto. Forse non l'ha letto bene, e a un
anno dalle sue elezioni sarebbe bene che facesse ciò per cui è
stata eletta dai cittadini di questa regione, e cioè tornare ad
essere speciali".