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CR: attività culturali, relatrice di minoranza Frattolin (2b)

28.07.2014
15:25
(ACON) Trieste, 28 lug - RCM - Perplessi sulla tempistica imposta dalla Giunta all'approvazione del disegno di legge: è così che Eleonora Frattolin ha espresso le preoccupazioni del suo Gruppo, il MoVimento 5 Stelle, sul provvedimento in materia di attività culturali all'attenzione dell'Aula.

Un disegno di legge che non evidenzia assolutamente misure urgenti e improcrastinabili - ha quindi aggiunto la consigliera, unica relatrice di minoranza - ma si occupa di aggiornare tutta la datata normativa regionale di settore, perlomeno la parte delle attività culturali, rimandando al futuro prossimo quella sui beni. Appare non solo al di sotto di qualsiasi aspettativa, ma anche difficilmente qualificabile come norma quadro, quale pretende di essere.

La Frattolin ha, quindi, elencato le problematiche che a suo dire potrebbero sorgere da qui a breve, partendo dall'ERT come unico circuito multidisciplinare per lo spettacolo dal vivo, anticipando le scelte ministeriali che stabiliscono, sì, che si possano accorpare più discipline in uno stesso circuito, ma che non eliminano la possibilità di coesistenza di diversi circuiti nella medesima regione. Tali disposizioni ministeriali non sono ancora legge, meglio quindi attendere.

Inoltre, la norma non determina criteri e finanziamenti sui quali basare la politica regionale in ambito culturale, criteri che sono stati relegati tra le voci da definire in regolamento. Non si inserisce un minimo di innovamento e di incoraggiamento alle giovani generazioni; l'inserimento della qualità e della sua misura tra i principi ispiratori fa sorgere l'interrogativo su chi decide cosa sia qualitativo (per la Frattolin va individuato un tavolo di esperti, non coinvolti nei finanziamenti, a cui far giudicare); un principio condivisibile, ma di difficile definizione, è la sostenibilità, che dovrebbe tradursi in un sostegno finanziario pro tempore.

Infine, una perplessità: più di un anno fa si era inteso legare la cultura e i finanziamenti correlati al territorio, ai Comuni, senza dubbio maggiormente consapevoli di quali siano le realtà storiche e nuove meritevoli. In quest'ottica - scrive la Frattolin a nome del suo Gruppo - non riusciamo a comprendere per quale motivo, per questa revisione organica della normativa sulla cultura, non si sia potuto aspettare la definizione della prossima riforma degli enti locali; né riusciamo a comprendere perché, a dispetto delle intenzioni di un anno fa, in questo disegno di legge si parli di tutto fuorché di enti locali.

(segue)