FI: Ziberna, caccia ai cinghiali tutto l'anno
(ACON) Trieste, 31 lug - COM/RCM - Caccia ai cinghiali, il
vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Rodolfo
Ziberna, interroga la Giunta regionale: "La presidente
Serracchiani e l'assessore Santoro condividono la necessità di
liberalizzare per un anno in particolare la caccia al cinghiale
di classe zero, ovvero sotto un anno di età, cioè quelli che
producono più danni. Allora quando questa Giunta intende
intervenire, visti gli elevati costi della sua inerzia e
incapacità di decidere, per difenderci dai danni provocati dalla
fauna selvatica, soprattutto appunto dai cinghiali?"
Sono trascorsi nove mesi - ha comunicato Ziberna - da quando ho
presentato un'interpellanza articolata destinata a condividere
con la Giunta regionale una politica di gestione del territorio
che tenga conto degli elevati danni provocati soprattutto da
questi animali proponendo, in analogia ad esempio con quanto
fatto in Slovenia, la possibilità di maggiori abbattimenti,
considerando inutili, pericolosi per gli altri animali o
addirittura per l'uomo, paesaggisticamente devastanti altri
strumenti alternativi come le recinzioni metalliche elettrificate
ed elettrosaldate o la sterilizzazione con pillole.
Questo problema - ha denunciato il consigliere - si è fatto negli
ultimi anni particolarmente preoccupante a causa del grave
rischio che corrono vigneti, culture, pascoli ma anche
autovetture e altri beni patrimoniali, cui si uniscono anche
rischi per l'incolumità delle persone. I danni provocati
soprattutto dai cinghiali nel 2011 e nella sola provincia di
Gorizia ammontano a 232.306 euro, ora hanno superato i 250.000
euro.
Ziberna si chiede, quindi, perchè la Giunta regionale, da cui
dipende la possibilità di aumentare il numero di capi abbattuti,
non stia facendo nulla. Senza azioni decise - afferma l'esponente
di FI - il fenomeno continuerà nel suo pericoloso trend di
crescita derivato se non altro dalla grande fertilità del
cinghiale, dalla sua grande capacità di adattamento di un habitat
favorevole in termini climatici e di approvvigionamento di cibo,
dalla sostanziale mancanza di nemici o elementi che possano
fermarne la crescita.
In Friuli Venezia Giulia - rende noto Ziberna - sono stati
abbattuti 5.800 cinghiali su 9.200 abbattimenti autorizzati: ciò
significa che, a livello regionale, sono rimasti in circolazione
3.400 cinghiali che si potevano e dovevano abbattere. É evidente
che si devono apportare correttivi, tra i quali l'estensione dei
periodi e degli orari di caccia, come in Slovenia, consentendola
tutto l'anno, disciplinando questa caccia in modo diverso da
quella attuale, simile a quella per il capriolo, che è una specie
diversa; nonché aumentare il numero di cacciatori.
Da ultimo, Ziberna sottolinea l'opportunità di utilizzare la
carne dei capi abbattuti per alimentare famiglie disagiate o
comunque destinando il ricavato alle medesime finalità.