FI/LN: Ziberna e Piccin, borse di studio infermieristica
(ACON) Trieste, 1 ago - COM/AB - "La Regione da anni assegnava
una borsa di studio agli studenti più meritevoli del terzo anno
del corso di laurea in infermieristica delle due università
regionali, destinando uno stanziamento di 150.000 euro, divisi
equamente tra i due atenei. Con essi venivano premiati 25
studenti iscritti a Trieste e altrettanti a Udine, con borse di
studio da 3.000 euro lordi".
A ricordarlo sono Rodolfo Ziberna, vicecapogruppo di Forza Italia
in Consiglio regionale e la capogruppo della Lega Nord Mara
Piccin, che hanno presentato un'interrogazione alla Giunta.
"Nel 2014 - prosegue Ziberna - inspiegabilmente la Giunta
regionale non ha destinato alcuna risorsa, sebbene gli uffici
avessero provveduto già alla redazione delle graduatorie degli
studenti meritevoli. Una mia interrogazione non ha ricevuto
alcuna risposta così, in occasione delle variazioni di bilancio
alcuni giorni fa, ho presentato un emendamento con cui proponevo
di ripristinare l'importo originario del capitolo e, per
scrupolo, ho presentato anche un ordine del giorno".
"L'assessore alla salute Maria Sandra Telesca ha giustificato il
rifiuto a ripristinare lo stanziamento affermando che i premi per
la laurea infermieristica non vengono più erogati da tre anni,
pur rimanendo il capitolo di spesa. Queste assicurazioni hanno
indotto la maggioranza del Consiglio a bocciare sia l'emendamento
che l'ordine del giorno".
"Una ricerca degli atti - denunciano Ziberna e Piccin - ci ha
consentito di scoprire che l'assessore Telesca ha fornito al
Consiglio dati che appaiono evidentemente non veri, poiché negli
anni precedenti la Giunta Tondo aveva stanziato 150.000 euro ogni
anno e perché la Regione aveva liquidato anche lo scorso anno
150.000 euro, suddivisi tra i due atenei, con decreto 446/Pren
del 15.05.2013. Analoga suddivisione ha avuto luogo con i decreti
502/2011 e 430/2012".
"Prendiamo atto con preoccupazione e sconcerto - affermano
Ziberna e Piccin - che l'assessore ha fornito al Consiglio
regionale dati non veri. In base alle risposte che riceveremo
valuteremo i passaggi successivi. Se risulterà che era
consapevole di quanto dichiarato, ci attendiamo le sue immediate
dimissioni, senza essere costretti a presentare una mozione di
sfiducia. Se invece dovesse dimostrarci di essere stata indotta
in errore dagli uffici, nonostante ben tre atti diversi su cui
esprimersi, ciò getterebbe un'ombra di inaffidabilità e di
inattendibilità su tutti i dati riferiti alla riforma della
sanità".