FI: Ziberna, la Giunta sia coerente sul Cie/Cara di Gradisca
(ACON) Trieste, 27 ago - COM/AB - "Stiamo assistendo con
sconcerto al doppio gioco di questa Giunta regionale e della
maggioranza che la sostiene in ordine alla struttura di Gradisca
d'Isonzo, già sede del Cie e attualmente sede del Cara".
Lo afferma Rodolfo Ziberna, vicecapogruppo di Forza Italia in
Consiglio regionale, che aggiunge.
"Giunta e maggioranza hanno bocciato la mia richiesta di non
destinare la struttura né a sede del Cie né del Cara, per evitare
un eccesso di presenza di extracomunitari in un tessuto sociale
che oggettivamente non può permetterselo. Inoltre, avevo chiesto
di indennizzare il Comune di Gradisca d'Isonzo per gli oneri di
cui deve farsi carico per agevolare la permanenza degli
extracomunitari e di rafforzare la presenza della Polizia anche
sul territorio isontino. Giunta e maggioranza, diversamente da
Forza Italia, non intendono realmente impedire che a Gradisca
nasca il più grande Cara d'Italia e non intendono sostenere il
Comune di Gradisca nello sforzo che già da tempo sta compiendo".
"La sede del Cie di Gradisca - ricorda Ziberna - era stata chiusa
a causa dei danni patiti dopo gli atti di grave violenza e
vandalismo condotti dagli ospiti. La struttura è stata ed è
tuttora oggetto dei conseguenti interventi di ristrutturazione
per 800.000 euro relativi al primo stralcio dell'intervento e,
per il loro completamento, pare si rendano necessari oltre un
milione di euro".
"Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha dichiarato che il
Cie di Gradisca non riaprirà se dal territorio verrà confermata
la contrarietà a tale struttura. Visto che la presidente della
Regione - evidenzia Ziberna - ha chiesto al Governo nazionale che
la struttura del Cie possa essere utilizzata come Centro di
accoglienza per richiedenti asilo (Cara), ora corriamo il
pericolo di ospitare a Gradisca il più grande Cara d'Italia, con
grande soddisfazione della Giunta e della maggioranza".
"La Venezia Giulia e, in particolare, il territorio isontino e i
comuni di Gradisca d'Isonzo e Gorizia - conclude Ziberna - è già
stata saturata in termini di possibilità ricettiva di
extracomunitari, mentre il resto del territorio regionale è stato
solo marginalmente lambito dalla loro presenza. La risposta del
Governo nazionale è stata di smantellare la presenza della
Polizia di Stato nel territorio isontino anziché rafforzarne la
presenza, come era stato invece formalmente promesso prima
dell'insediamento del Cie".