III Comm: riforma sanità, audizioni Alto Friuli e occidentale (3)
(ACON) Trieste, 28 ago - RCM - Giudizio generale positivo sul
disegno di legge, per l'Irccs Medea - La Nostra Famiglia di San
Vito al Tagliamento (PN) e Pasian di Prato (UD). Un auspicio è,
però, che il ruolo degli Istituti scientifici sia esplicitato di
più nella legge. Inoltre vi sono delle piccole mancanze, come la
previsione della dimensione semi-residenziale accanto a quella
residenziale.
Positiva l'istituzione dell'Ente per la gestione accentrata dei
servizi condivisi, ma è troppo generica e indefinita, per il
direttore generale dell'Ass n.6 Friuli occidentale. Riorganizzare
i distretti non significa solo riorganizzare la medicina
generale, ma dare la giusta integrazione all'assistenza
socio-sanitaria delegandola alle Aziende sanitarie. Quanto ai
servizi per le dipendenze, è imprescindibile prevedere il
mantenimento della strutturazione dipartimentale.
Il principio di gradualità, pur enunciato nel disegno di legge,
va concretizzato. Così per l'Azienda ospedaliera di Pordenone.
Salvaguardare la sincronicità di ciò che accade nel ridisegno
dell'offerta per acuti e lo sviluppo del ruolo della medicina
generale per le cure primarie: se questi due principi non saranno
portati avanti coerentemente, ci saranno grossi problemi.
Gli Irccs hanno una doppia polarità, ha sottolineato il direttore
generale del CRO di Aviano: guardano alla ricerca oltre che alla
cura. Perciò va bene la loro integrazione con il territorio, ma
non va dimenticata questa doppia missione che sta alla loro base.
Ci sono modelli internazionali che definiscono come devono essere
strutturati, modelli che vanno garantiti.
Negativo ridefinire gli ambiti territoriali di competenza delle
Aziende sanitarie, meglio prima il riordino delle Autonomie
locali e non viceversa. A sostenerlo, il direttore generale
dell'Ass n. 3 Alto Friuli. Inoltre, la nuova centrale
distrettuale sarebbe una sovrastruttura con costi elevati
rispetto ai benefici. Permettere deroghe ai bacini di utenza
minimi per i centri di assistenza primaria, altrimenti non li si
potrà creare nei territori montani, a partire da Tolmezzo. Due le
novità suggerite: costituire in ogni Azienda un Dipartimento
delle professioni sanitarie; attuare un sistema di banchmarking
(misurazione costante della qualità dei servizi e dei prodotti
offerti).
(segue)