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III Comm: riforma sanità, audizioni Alto Friuli e occidentale (3)

28.08.2014
15:9
(ACON) Trieste, 28 ago - RCM - Giudizio generale positivo sul disegno di legge, per l'Irccs Medea - La Nostra Famiglia di San Vito al Tagliamento (PN) e Pasian di Prato (UD). Un auspicio è, però, che il ruolo degli Istituti scientifici sia esplicitato di più nella legge. Inoltre vi sono delle piccole mancanze, come la previsione della dimensione semi-residenziale accanto a quella residenziale.

Positiva l'istituzione dell'Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi, ma è troppo generica e indefinita, per il direttore generale dell'Ass n.6 Friuli occidentale. Riorganizzare i distretti non significa solo riorganizzare la medicina generale, ma dare la giusta integrazione all'assistenza socio-sanitaria delegandola alle Aziende sanitarie. Quanto ai servizi per le dipendenze, è imprescindibile prevedere il mantenimento della strutturazione dipartimentale.

Il principio di gradualità, pur enunciato nel disegno di legge, va concretizzato. Così per l'Azienda ospedaliera di Pordenone. Salvaguardare la sincronicità di ciò che accade nel ridisegno dell'offerta per acuti e lo sviluppo del ruolo della medicina generale per le cure primarie: se questi due principi non saranno portati avanti coerentemente, ci saranno grossi problemi.

Gli Irccs hanno una doppia polarità, ha sottolineato il direttore generale del CRO di Aviano: guardano alla ricerca oltre che alla cura. Perciò va bene la loro integrazione con il territorio, ma non va dimenticata questa doppia missione che sta alla loro base. Ci sono modelli internazionali che definiscono come devono essere strutturati, modelli che vanno garantiti.

Negativo ridefinire gli ambiti territoriali di competenza delle Aziende sanitarie, meglio prima il riordino delle Autonomie locali e non viceversa. A sostenerlo, il direttore generale dell'Ass n. 3 Alto Friuli. Inoltre, la nuova centrale distrettuale sarebbe una sovrastruttura con costi elevati rispetto ai benefici. Permettere deroghe ai bacini di utenza minimi per i centri di assistenza primaria, altrimenti non li si potrà creare nei territori montani, a partire da Tolmezzo. Due le novità suggerite: costituire in ogni Azienda un Dipartimento delle professioni sanitarie; attuare un sistema di banchmarking (misurazione costante della qualità dei servizi e dei prodotti offerti).

(segue)