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III Comm: riforma sanità, settore sociale; fine lavori (3)

03.09.2014
17:32
(ACON) Trieste, 3 set - MPB/ET - Per il rappresentante del Tribunale dei diritti del malato e cittadinanza attiva, si tratta di una riforma di sostanza che riduce le distanze tra medici ospedalieri e di base rimettendo questi ultimi al centro ma - qui la sottolineatura - importante è concentrare l'attenzione su prevenzione e appropriatezza, e puntare a una presa in carico complessiva del cittadino già da sano. Il portavoce del Forum del Terzo settore, che in Friuli Venezia Giulia raggruppa oltre diecimila aggregazioni collettive, ha sollecitato a tenere in considerazione questa vasta realtà: la riforma nello spirito ci piace, con il cittadino al centro, ma nell'articolato non c'è traccia di questo coinvolgimento né del singolo né delle forme associate. E poi, la riforma del distretto deve andare di pari passo con quella degli enti locali.

Confcooperative apprezza una riforma che si prenda cura della persona secondo un nuovo modello, ma occorre evitare il rischio di buttare quanto fatto. E nel prendersi cura della persona nel suo continuum evolutivo, non vanno considerati solo gli aspetti medici, ma la multidisciplinarietà: basterebbe pensare ad esempio al campo della disabilità anche dopo i 18 anni.

L'ADO-Associazione donatori organi FVG - condividendo il ddl rivolto al territorio, "anche se ciò è già stato tentato in passato" - ha sottolineato l'importanza di richiamare i medici di medicina generale nella raccolta della manifestazione di volontà alla donazione, in attuazione della legge del 1999.

"Nel ddl non ci sono grandi novità che ci riguardino" - ha affermato dal canto suo il rappresentante dell'ADMO-Associazione donatori midollo osseo, ricordando l'impegno dell'associazione a collaborare con i centri di tipizzazione, con borse di studio sostenute con risorse proprie.

Si sono concentrate sulla possibilità di utilizzare la propria lingua madre nella comunicazione tra pazienti e chi eroga servizi sociali e sanitari, sia lo Svet slovenskih organizacij (Unione confederazioni slovene), che la Slovensko kulturno gospodarska zveza (Unione economica culturale slovena). È stato infatti chiesto di specificare nella riforma la previsione del rispetto della legge di tutela della minoranza slovena, nei territori dove questa risiede. Ben accolte le previsioni sulle collaborazioni transfrontaliere.

Infine, Federvita ONLUS ha chiesto attenzione per la tutela della vita umana, dal concepimento alla sua fine naturale.

Le audizioni odierne si sono così concluse. Riprenderanno domani, alle 10.00, con i responsabili dei Dipartimenti di prevenzione, dipendenze, salute mentale, a cui faranno seguito altre audizioni nella mattinata e conclusione di questa fase di ascolto nel pomeriggio.

(fine)