III Comm: riforma sanità, settore sociale; fine lavori (3)
(ACON) Trieste, 3 set - MPB/ET - Per il rappresentante del
Tribunale dei diritti del malato e cittadinanza attiva, si tratta
di una riforma di sostanza che riduce le distanze tra medici
ospedalieri e di base rimettendo questi ultimi al centro ma - qui
la sottolineatura - importante è concentrare l'attenzione su
prevenzione e appropriatezza, e puntare a una presa in carico
complessiva del cittadino già da sano.
Il portavoce del Forum del Terzo settore, che in Friuli Venezia
Giulia raggruppa oltre diecimila aggregazioni collettive, ha
sollecitato a tenere in considerazione questa vasta realtà: la
riforma nello spirito ci piace, con il cittadino al centro, ma
nell'articolato non c'è traccia di questo coinvolgimento né del
singolo né delle forme associate. E poi, la riforma del distretto
deve andare di pari passo con quella degli enti locali.
Confcooperative apprezza una riforma che si prenda cura della
persona secondo un nuovo modello, ma occorre evitare il rischio
di buttare quanto fatto. E nel prendersi cura della persona nel
suo continuum evolutivo, non vanno considerati solo gli aspetti
medici, ma la multidisciplinarietà: basterebbe pensare ad esempio
al campo della disabilità anche dopo i 18 anni.
L'ADO-Associazione donatori organi FVG - condividendo il ddl
rivolto al territorio, "anche se ciò è già stato tentato in
passato" - ha sottolineato l'importanza di richiamare i medici di
medicina generale nella raccolta della manifestazione di volontà
alla donazione, in attuazione della legge del 1999.
"Nel ddl non ci sono grandi novità che ci riguardino" - ha
affermato dal canto suo il rappresentante dell'ADMO-Associazione
donatori midollo osseo, ricordando l'impegno dell'associazione a
collaborare con i centri di tipizzazione, con borse di studio
sostenute con risorse proprie.
Si sono concentrate sulla possibilità di utilizzare la propria
lingua madre nella comunicazione tra pazienti e chi eroga servizi
sociali e sanitari, sia lo Svet slovenskih organizacij (Unione
confederazioni slovene), che la Slovensko kulturno gospodarska
zveza (Unione economica culturale slovena). È stato infatti
chiesto di specificare nella riforma la previsione del rispetto
della legge di tutela della minoranza slovena, nei territori dove
questa risiede. Ben accolte le previsioni sulle collaborazioni
transfrontaliere.
Infine, Federvita ONLUS ha chiesto attenzione per la tutela della
vita umana, dal concepimento alla sua fine naturale.
Le audizioni odierne si sono così concluse. Riprenderanno domani,
alle 10.00, con i responsabili dei Dipartimenti di prevenzione,
dipendenze, salute mentale, a cui faranno seguito altre audizioni
nella mattinata e conclusione di questa fase di ascolto nel
pomeriggio.
(fine)