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LN: Zilli, nuova ondata di profughi, ma la Giunta minimizza

10.09.2014
14:42
(ACON) Trieste, 10 set - COM/AB - "Nuova ondata di profughi nella provincia di Udine la notte scorsa. Altre 35 persone da sistemare nei nostri comuni, mettendo il silenziatore ai sindaci, ormai esasperati. Nelle ultime settimane abbiamo assistito a ripetuti casi di delinquenza, a un sensibile aumento di furti e rapine, e continuiamo a convivere con lo spettro di ebola e altre malattie contagiose. Siamo sdegnatamente contrari allo sciacallaggio, ma vorremmo sapere come pensa di fermare questa invasione la presidente Serracchiani. Si rende conto della situazione? Perché lascia che Renzi usi il Friuli come la Siberia, mandando persone sgradite al confino? Perché la Regione spende 10 milioni per profughi e migranti e lascia sul marciapiede famiglie e imprese?"

Così Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, nell'annunciare una nuova interrogazione su un "tema sgradito e indigesto per questa Giunta, che si ostina a minimizzare un fenomeno che meriterebbe ben altra attenzione. È plausibile che la presidente sia in imbarazzo: da un lato dovrebbe alzare la voce per difendere la "sua" Regione, dall'altro deve dimostrarsi docile e mansueta con il suo capo, confidando magari in un premio o una promozione politica. Purtroppo, il prezzo di questa dicotomia lo paga la comunità. Spiace constatare come, ancora una volta, interessi personali prevalgano sul bene comune".

Ancora Zilli: "Abbassare la guardia sul fronte dei profughi sarebbe gravemente irresponsabile. Il caso degli spacciatori afghani di Cividale deve fungere da monito costante. Arrivano sul territorio persone di ogni genere, anche sbandati, che abusano della nostra ospitalità per pugnalarci alle spalle".

Zilli chiude: "Serracchiani ha detto che "questo è un luogo dove sono alti i valori dell'accoglienza. Un luogo di presidio sanitario, dove arrivano persone in un momento di difficoltà. Un luogo di civiltà, non solo di emergenza". Noi ci permettiamo una puntualizzazione: gli emigranti friulani si distinguevano per etica lavorativa, ferreo rispetto delle regole e serietà, non per spaccio di droga. Accoglienti si, masochisti no".