FI/LN/NCD/AR: presentata proposta referendum abrogativo Legge Fornero
(ACON)Trieste, 14 set - COM/MPB - I consiglieri regionali di
Forza Italia, Lega Nord, Nuovo Centro Destra e Autonomia
Responsabile - primi firmatari il forzista Rodolfo Ziberna e la
leghista Barbara Zilli - hanno presentato una proposta di
referendum abrogativo della legge Fornero, precisamente dell'
art. 24 (Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici)
del decreto legge 6.12.2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la
crescita, per l'equità e il consolidamento dei conti pubblici)
convertito, con modificazioni, dalla legge 22.12.2011, n. 214.
"La richiesta di referendum abrogativo - ha affermato Rodolfo
Ziberna - fatta ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione, è
stata già approvata dal Consiglio regionale della Lombardia. Lo
scopo è quello di promuovere analoga adozione legislativa da
parte di altri quattro Consigli in modo da poter promuovere un
referendum abrogativo del citato articolo 24. La cosiddetta
Manovra Salva Italia, contenente l'articolo 24 oggetto della
nostra proposta, ha introdotto numerose modifiche alla normativa
in materia di trattamenti pensionistici, e tra gli aspetti più
criticati e iniqui anche l'innalzamento dell'età pensionabile e
il blocco della rivalutazione automatica per i trattamenti
pensionistici di importo complessivo superiore a tre volte il
trattamento minimo INPS".
"E' una legge inaccettabile e dannosa - ha sottolineato da parte
sua Barbara Zilli - perché ostacola drasticamente l'accesso dei
giovani al mondo del lavoro, blocca in modo irreversibile la
possibilità di rilancio del mercato del lavoro senza poi parlare
del dramma degli esodati. La Lega Nord ha raccolto e depositato
oltre 570.000 firme per l'indizione del referendum abrogativo a
testimonianza della plateale iniquità della Legge Fornero, e oggi
confermata con l'iniziativa che proponiamo".
"Le nuove disposizioni - affermano i proponenti - hanno
ridisegnato, a partire dal 1 gennaio 2012, le pensioni di
anzianità e apportato significative modifiche alle pensioni di
vecchiaia, incidendo in particolare sull'innalzamento dell'età
pensionabile per le donne del settore privato. Per la pensione di
anzianità è scomparso il cosiddetto sistema delle quote, e resta,
per il futuro, il solo canale della massima anzianità
contributiva che però è passato - dal 2012 - da 40 anni a 42 anni
e 1 mese per gli uomini e a 41 anni e 1 mese per le donne, con
l'ulteriore appesantimento dovuto alla penalizzazione di punti
percentuali, qualora l'accesso al pensionamento si consegua prima
dei 62 anni di età. Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia,
oltre alle modifiche inerenti l'elevazione dell'età pensionabile,
il Governo è intervenuto parificando il requisito minimo di
contribuzione - pari a 20 anni - finora diversificato tra
soggetti del sistema retributivo/misto e soggetti del sistema
contributivo. Su tutto, il peso dell'anticipo dell'applicazione
degli ulteriori aumenti dell'età pensionabile, in base
all'aumento della speranza di vita, che, secondo le simulazioni,
porteranno, nel 2050, l'accesso alla pensione a circa 70 anni
d'età".
"La proposta referendaria - precisa Ziberna - propone di abrogare
integralmente la riforma delle pensioni introdotta dal Governo
Monti, ripristinando, di conseguenza, la normativa precedente (65
anni di età - uomini e donne - e 20 anni di contributi per la
pensione di vecchiaia o 40 anni di contribuzione a prescindere
dall'età anagrafica per la pensione di anzianità). Trattasi di un
provvedimento profondamente iniquo, anche a ragione del blocco
della rivalutazione automatica delle pensioni e a fronte del
gravissimo problema degli 'esodati'".
Hanno inoltre sottoscritto la richiesta di referendum abrogativo
anche Riccardi, Novelli, De Anna, Di Piazza, Revelant, Sibau,
Santarossa, Violino, Piccin, Colautti e Cargnelutti.