NCD:Colautti/Cargnelutti,emendamenti per superare nodi riforma sanità
(ACON)Trieste, 18 set - COM/MPB - "Il Nuovo Centrodestra come
impegno non sta dalla parte della ricerca de facile consenso, ma
da quella in cui si lavora per contribuire a rendere questa
Regione, questo Paese, più efficienti e fiduciosi. Il nostro
punto nave è valutare nel merito le riforme, ora quella della
Sanità del FVG, e su questa rotta ci muoveremo".
Questo l'intervento del capogruppo del Nuovo Centrodestra in
Consiglio regionale, Alesssandro Colautti, a nome anche del
collega Paride Cargnelutti, nel corso dei lavori della
Commissione che sta entrando nel merito dell'articolato della
riforma della Sanità.
"Proprio in quest'ottica di impegno, il Nuovo Centrodestra -
precisa Colautti - ha svolto un ruolo chiave con il Ministero,
senza sostituirsi alla maggioranza, definendo e firmando gli
emendamenti che sciolgono i due nodi (Integrazione
Ospedali-Università garantendo la continuità della cura nel
territorio; ripristino del principio di sussidiarietà definendo
le funzioni della gestione accentrata dei servizi condivisi) che
avrebbero di fatto impedito l'avvio della riforma. Di trasversale
tra tutte le forze politiche c'è la necessità di superare un
testo normativo vecchio di venti anni, rivisitando l'impianto
istituzionale organizzativo della nostra sanità, il governo della
spesa, in forza di una domanda di salute radicalmente cambiata e
di un contesto economico gravato dalla crisi che porta a minori
entrate.
"Questa riforma, partendo da criteri condivisibili, pare un po'
timida - puntualizzano Colautti e Cargnelutti -; non deve
diventare un manifesto politico. La sfida è quella di far
comprendere che non si vogliono adottare scelte punitive, ma che
si tratta di decisioni necessarie per rispondere a una domanda
cambiata di salute e soprattutto di garantire i servizi in un
contesto che richiede attenzione al governo della spesa. Questa
sfida la si può vincere solo coinvolgendo l'esercito degli
stakeholders che sono parte integrante del sistema sanitario e
che devono sentire questa riforma come fosse qualcosa di proprio,
altrimenti questa regione non ce la farà".