M5S: Ussai su riconversione ospedale Sacile
(ACON) Trieste, 22 set - COM/AB - "La riforma sanitaria della
Giunta Serracchiani ricomprende l'ospedale di Sacile tra i
presidi ospedalieri per la salute, cioè tra quelle strutture che
devono essere riconvertite per lo svolgimento di attività
distrettuali sanitarie e sociosanitarie. In realtà a Sacile è già
avvenuta in parte questa riconversione. Negli anni c'è già stata,
infatti, una profonda modifica del ruolo e delle funzioni
dell'ospedale: è cresciuta l'integrazione con l'ospedaliera di
Pordenone, con una graduale riorganizzazione delle degenze per
acuti in posti letto per post acuti e riabilitazione, e si è
promosso soprattutto un modello di integrazione dell'offerta
sanitaria e socio-sanitaria innovativo, orientato a dare una
risposta appropriata alla cura e all'assistenza dell'anziano
fragile e della cronicità".
Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai
sottolinea alcune criticità della riforma sanitaria per quanto
riguarda la città del Livenza.
"Questo modello pionieristico - fortemente sostenuto dagli
operatori - che aspettava solamente di essere completato e
valorizzato attraverso una maggiore integrazione con il lavoro
dei medici di medicina generale e con un pieno coinvolgimento
della comunità, per promuovere una cultura della salute e del
benessere, oggi rischia di essere messo in crisi - precisa il
portavoce M5S. Non saranno sufficienti un nuovo centro per la
procreazione assistita o il trasferimento a Sacile della
cardiologia preventiva, caldeggiato anche da noi nei mesi scorsi
per creare un polo per la riabilitazione cardiologica, per
valorizzare un modello Sacile indicato dalla presidente
Serracchiani come esempio per il Friuli Venezia Giulia".
"I veri nodi cruciali saranno, infatti, il mantenimento o meno a
Sacile dei posti letto della struttura complessa di medicina
interna e post acuzie e la forma organizzativa proposta per la
gestione dei malati che auspichiamo garantisca l'integrazione tra
il medico di medicina generale e l'internista ospedaliero. Il
rischio - afferma Ussai - è quindi che sia i posti letto di post
acuzie che i professionisti ospedalieri siano trasferiti
gradualmente a Pordenone, lasciando a Sacile esclusivamente posti
per cronici in gestione ai medici di medicina generale".
"Verrebbe così a mancare non solo un modello di gestione
integrato, utile sia a uno sviluppo culturale dei professionisti
che alla presa in carico degli assistiti, ma sarebbe anche
indebolita l'azione di filtro per ricoveri impropri e di supporto
all'ospedale per acuti, che potrebbe trovarsi ulteriormente
congestionato. Purtroppo, nonostante la tanta sbandierata
trasparenza della Giunta Serracchiani, in realtà allo stato
attuale non sappiamo quale sarà l'offerta totale dei servizi
presso l'ospedale di Sacile dopo la riforma, perché nell'allegato
alla legge depositata ad agosto mancano le schede dei presidi
ospedalieri per la salute - ricorda il consigliere regionale M5S.
Ci auguriamo che l'improrogabile sviluppo dell'attività
territoriale, ancora particolarmente carente nella provincia di
Pordenone, non si accompagni alla dispersione e alla
frammentazione di quel patrimonio di esperienze che è
rappresentato dal modello Sacile e che invece - conclude - si
pensi a valorizzare questo contesto di particolare pregio
portando a compimento quell'integrazione con la comunità che
potrebbe essere realizzata con una vera e propria cittadella per
la salute"".