VI Comm: audizione Panariti su giovani, formazione e fondi UE
(ACON) Trieste, 25 set - ET - La VI Commissione consiliare
regionale, presidente Franco Codega (Pd), ha sentito l'assessore
Loredana Panariti sulle politiche giovanili e sulla situazione
dei fondi europei per la formazione professionale.
L'assessore ha fatto un'approfondita panoramica delle varie linee
d'azione e del Piano Integrato di Politiche per l'occupazione e
il lavoro (PIPOL) predisposto dalla Regione Friuli Venezia
Giulia. Si tratta di un'iniziativa di integrazione delle
politiche del lavoro, che si inserisce nel periodo di transizione
tra le programmazioni comunitarie 2007/2013 e 2014/2020 e che
sperimenta e consolida i percorsi da attuare nella nuova
programmazione comunitaria, in particolare attraverso il Fondo
sociale europeo.
Il Piano comprende Garanzia giovani (iniziativa a favore
dell'occupazione giovanile), Progetto occupabilità (rivolto a
tutti quelli, over 30, che vogliono rientrare nel mercato del
lavoro) e Imprenderò (promozione della cultura imprenditoriale).
Panariti ha quindi illustrato i risultati finora ottenuti, con
Garanzia giovani e Progetto occupabilità, che complessivamente in
regione hanno visto aderire quasi 10mila persone, delle quali
sono state convocate presso i Centri per il pubblico impiego
quasi seimila e circa tremila hanno confermato l'adesione.
Entrando nello specifico della formazione e dei fondi europei,
anche stimolata da puntuali domande dei consiglieri, l'assessore
ha ricordato come la Regione abbia deciso di anticipare 12
milioni sui fondi previsti con la nuova programmazione europea.
Questa è in avvio e quindi è ancora in fase di espletamento dei
dovuti passaggi nazionali e a Bruxelles. Le difficoltà che gli
enti di formazione stanno incontrando in questo momento sono
quindi dovute al momento congiunturale di passaggio e avvio.
"La previsione è che entro ottobre si dovrebbero attivare sia i
12 milioni già stanziati dalla Regione, che i fondi previsti per
Garanzia giovani - ha detto Panariti. Dobbiamo però anche tenere
conto delle richieste che Bruxelles ci fa in merito alle risorse
del Fondo sociale europeo. Dovremmo, infatti, destinarle
soprattutto alle politiche attive per il lavoro. Il catalogo
della formazione sarà quindi da rivedere, anche sulla base delle
richieste delle imprese e delle persone e sarà opportuno pensare
di aggiornare l'offerta formativa".
(immagini tv)