M5S: Ussai e Bianchi con sindaco Gemona, no riconversione ospedale
(ACON) Trieste, 30 set - COM/AB - "Durante l'incontro con il
sindaco di Gemona Paolo Urbani abbiamo ribadito la nostra
contrarietà alla riconversione dell'ospedale in una struttura
destinata a svolgere esclusivamente attività distrettuali
sanitarie e sociosanitarie".
I consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Andrea Ussai ed
Elena Bianchi, insieme al consigliere comunale M5S Marco
Cargnello e ad alcune attiviste del meet-up di Gemona, hanno
fatto il punto sulla legge di riordino del sistema sanitario che
arriva in Consiglio regionale.
"La riforma sanitaria della Giunta regionale ricomprende
l'Ospedale di Gemona tra i "presidi ospedalieri per la salute" -
spiega Ussai. Nonostante le promesse fatte pubblicamente dalla
stessa presidente Serracchiani, l'ospedale è destinato a una
riconversione come è chiaramente previsto nel testo del disegno
di legge. La struttura subirà infatti nel tempo una profonda
riorganizzazione. Così facendo - attacca il consigliere regionale
- si rischia di indebolire l'azione di filtro per ricoveri
impropri e di supporto all'ospedale per acuti, che potrebbe
trovarsi ulteriormente congestionato".
"In un sistema ove la cronicità è affidata al territorio nelle 24
ore, deve esserci comunque un sistema d'emergenza medicalizzato
atto a filtrare e a soccorrere non solo l'acuto, ma anche il
cronico che si scompensa e che non potrà essere trattato
certamente dalle aggregazioni di medici di medicina generale.
L'obiettivo non è tanto una difesa di tipo campanilistico, ma
piuttosto organizzare e riqualificare i servizi per offrire le
giuste tutele in termini di tempestività e sicurezza, soprattutto
- spiega Ussai - nella capacità di trattare non solo la
cronicità, ma anche le emergenze e dare risposte sui territori in
cui si vive l'effettivo bisogno di salute".
"Ridurre le strutture come quella di Gemona a una gestione di
carattere distrettuale serve certamente a ridurre la spesa
pubblica - aggiunge la consigliera M5S Elena Bianchi. Il problema
è però che questa operazione scarica i costi sui cittadini che,
per raggiungere gli ospedali più grandi e meglio attrezzati,
dovranno sobbarcarsi le spese per i trasferimenti. Di fatto -
conclude Bianchi - questi risparmi saranno fatti pagare due volte
ai cittadini mentre gli ospedali più grandi saranno sempre più
sovraccaricati".