CR: ddl sanità, primi relatori di minoranza (6)
(ACON) Trieste, 30 set - ET - Le relazioni di minoranza al
disegno di legge di revisione del sistema sanitario sono iniziate
con l'intervento di Alessandro Colautti (NCD), per cui la riforma
sanitaria è un terreno di confronto che deve esulare dalle
stantie contrapposizioni ideologiche, con l'obiettivo di rendere
il sistema sanitario sostenibile di fronte alle nuove sfide, la
lotta contro gli sprechi e le inefficienze per poter reinvestire
in sanità.
Il Nuovo Centro Destra stigmatizza la cancellazione della
precedente legge in materia, ritenendo che quella previsione
fosse utile anche per il presente disegno di legge. Difatti, la
nuova zonizzazione resta una delle parti meno condivise della
norma, ma il riordino istituzionale e organizzativo del Servizio
sanitario regionale non può più essere rinviato ed è su questa
linea che si è sviluppato il lavoro del suo Gruppo all'interno
della Commissione consiliare competente, con emendamenti accolti
a precise parti della norma. Perno della posizione espressa,
l'assonanza delle previsioni con i tratti del Patto della salute
nazionale.
Restano aperte alcune problematiche e resta il parere negativo
sull'individuazione del numero e delle aree geografiche che
compongono le Aziende territoriali. Da rivedere anche le
posizioni sugli ospedali minori. Segnalata, tra le maggiori
preoccupazioni, l'effettiva gradualità nel riorganizzare e la
possibilità di garantire le coperture dei servizi sanitari.
"Per questo motivo - ha concluso Colautti - il NCD è convinto che
l'approvazione del disegno di legge non sarà un punto d'arrivo,
ma di partenza per la realizzazione degli obiettivi che la
riforma si prefigge".
Colautti ha infine precisato che la componente Fratelli
d'Italia/AN all'interno del suo Gruppo mantiene una posizione di
contrarietà alla norma.
Sfavorevole la posizione espressa da Valter Santarossa (AR) che,
nella sua relazione, giustifica la contrarietà al disegno di
legge perché, invece di riformare il sistema in maniera
coraggiosa, sperimenterebbe sulla salute dei cittadini un modello
nuovo che porta con sé problematiche e rischi non trascurabili.
Sebbene d'accordo sui principi, Autonomia Responsabile non
ritiene accettabile che l'organizzazione e la struttura del
sistema sanitario siano un semplice abito da confezionare per
vestire la riforma. Senza un'adeguata analisi, i consiglieri di
minoranza rifiutano la fusione delle Aziende territoriali con le
Aziende ospedaliere, fondata a loro dire su impostazioni
ideologiche o su logiche politiche, corporativistiche e
territoriali.
Molti anche i rischi di questa scelta paventati da Santarossa.
Tra questi, il timore che ricerca e didattica trovino in un
sistema integrato sempre meno spazio. Il problema della
continuità delle cure potrebbe essere risolto, invece che
dall'accorpamento, da un dipartimento interaziendale deputato.
La soluzione proposta dal suo Gruppo è l'Azienda territoriale
unica, attraverso la quale garantire il recupero dell'efficienza,
una razionalizzazione della spesa sanitaria evitando al contempo
ricadute negative sull'offerta di servizi ai cittadini e sulla
qualità dei servizi stessi e garantendo servizi omogenei. Altro
punto a sfavore del ddl: l'organizzazione della rete dei presìdi
ospedalieri, che sarebbe a svantaggio delle aree montane e
pedemontane.
Sarebbe un grave errore - ha concluso - mantenere le previsioni e
non considerare le possibilità offerte in tal senso dal Patto
della salute nazionale, che prevede deroghe per zone
particolarmente disagiate.
Giovanni Barillari (Misto) evidenzia diversi punti favorevoli del
disegno di legge, auspicando il raggiungimento di un'ampia
condivisione, e nel suo intervento ha sottolineato quanto sia
fondamentale l'integrazione con il territorio, dell'università.
Ecco i punti che per il consigliere, nella sua relazione,
sarebbero perfettibili.
Nell'ambito della gestione delle emergenze è fondamentale
mantenere un livello tale da garantire sicurezza e tranquillità
ai cittadini. Ciò avverrebbe attraverso un potenziamento prima di
tutto tecnologico delle aree di emergenza. Necessario anche porre
la giusta attenzione ai reparti di geriatria, individuando
funzioni specifiche presso i presidi ospedalieri. Importante
promuovere ulteriori campagne di screening, con un richiamo
puntuale in legge. Opportuno dare un ruolo centrale alle
farmacie, in quanto centri di prenotazione, ma anche di
diffusione e monitoraggio della campagne di screening.
La riforma è un punto di partenza - così Barillari - ed è
fondamentale vigilare su competenza e meritocrazia. Senza gli
uomini che la portano a compimento, ogni riforma diventa vana.
I lavori sono stati sospesi. Riprenderanno alle 14.30.
(foto, immagini tv)
(segue)