FI: Riccardi, la Regione ricicla pensionati che il Governo rottama
(ACON) Trieste, 9 ott - COM/RCM - "Il conclamato addio alle
poltrone d'oro ai pensionati è in realtà un più banale
arrivederci?" La domanda è contenuta nell'interrogazione
presentata dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale,
Riccardo Riccardi, alla Giunta Serracchiani.
Riccardi chiede, infatti, se la presidente e l'assessore
competente ritengano che nelle recenti nomine del Consiglio di
Amministrazione di Elettra-Sincrotrone Trieste siano davvero
stati rispettati la lettera e lo spirito della normativa
recentemente approvata dal Governo Renzi, che vieta di conferire
ai pensionati cariche in organi di governo delle pubbliche
amministrazioni o degli enti e società da esse controllati. E ciò
in riferimento alla designazione, da parte della Amministrazione
regionale, di Mirano Sancin (classe 1945) quale consigliere di
amministrazione della società consortile che gestisce il
laboratorio Elettra.
Si tratta, a nostro avviso - precisa Riccardi - di una palese
elusione della normativa che Renzi ha sbandierato ai quattro
venti con tanto di slogan "Addio alle poltrone ai pensionati",
perché se è vero che la Regione non ha la maggioranza assoluta
delle quote di Elettra-Sincrotrone, è altrettanto vero che ne
possiede direttamente quasi il 40% e, al tempo stesso, è uno dei
maggiori finanziatori del socio di maggioranza, cioè l'Area di
Ricerca, che quindi non può certo essere considerata indipendente
dalla Regione.
Non occorre scomodare l'articolo 2.359 del Codice Civile, che
definisce il concetto di "controllante societario", per capire
che Elettra-Sincrotrone - ribadisce l'esponente forzista - è a
tutti gli effetti una società controllata dalla Regione e quindi
rientra nel divieto di nomina di amministratori pensionati.
Elettra, sulla base dei suoi successi internazionali, è riuscita
finora ad attirare una grande quantità di risorse, con contributi
e sponsorizzazioni dai maggiori Paesi europei e da progetti
competitivi, chiudendo i propri bilanci in attivo. Quindi è un
gioiello scientifico/tecnologico che va assolutamente utilizzato
secondo criteri di competitività ed eccellenza scientifica.
Ma evidentemente Serracchiani e assessore - conclude Riccardi -
la pensano diversamente. Con una battuta, si potrebbe dire che la
Regione ricicla ciò che Renzi rottama, e che il nuovo che avanza
non sembra poi così nuovo.