Iacop a Conferenza presidenti Consigli: affrontato tema vitalizi
(ACON) Trieste, 10 ott - AB - L'Assemblea plenaria della
Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali, riunita a Roma
e alla quale per Friuli Venezia Giulia ha preso parte il
presidente Franco Iacop, ha condiviso una posizione unitaria sul
tema dei vitalizi.
Si è preso atto di come ormai nella quasi totalità delle Regioni
l'istituto sia stato abrogato, quindi l'eventuale nuova normativa
interesserà quelli che ancora ne hanno titolo o stanno usufruendo
del vitalizio. In questa prospettiva, la Conferenza dei
presidenti ha approvato degli indirizzi che saranno la base di
riferimento per tutte le Regioni nella definizione delle leggi di
revisione dell'istituto del vitalizio.
Una novità importante riguarda il diritto alla corresponsione
dell'assegno vitalizio che, parimenti a ciò che avviene alla
Camera e al Senato, dovrà decorrere al compimento del 65° anno
d'età, con un requisito minimo di 5 anni di contribuzione. Questa
disposizione varrà per tutti i consiglieri che a vario titolo non
percepiscono ancora il vitalizio. La corresponsione dell'assegno
vitalizio potrà essere anticipata, su richiesta del consigliere e
dopo la cessazione del mandato, in analogia a quanto previsto dai
regolamenti parlamentari vigenti.
Secondo criteri che sono stati più volte richiamati dalla Corte
costituzionale, si potrà anche disporre con legge una riduzione
temporanea dei vitalizi, per un periodo non superiore a un
triennio, con criteri di proporzionalità e a scaglioni, con una
base minima di riduzione indicata nel 6% per lo scaglione
inferiore, e una massima del 15% per lo scaglione più elevato.
Queste aliquote verranno percentualmente maggiorate qualora il
beneficiario fosse titolare di un altro vitalizio erogato dal
Parlamento italiano e/o dal Parlamento europeo.
In merito alla previsione di un tetto al cumulo dei vitalizi, la
Conferenza ha deciso di avviare iniziative di confronto con i
membri del Parlamento per trovare una soluzione condivisa.
Le Regioni potranno prevedere nelle rispettive leggi la
ridefinizione delle aliquote in virtù delle diverse situazioni
anagrafiche di percezione dell'assegno vitalizio; in conformità
comunque alle decisioni già adottate.