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Corecom: il futuro della RAI con il contributo dei giovani

15.10.2014
14:31
(ACON) Trieste, 15 ott - AB - In Italia, 17 milioni di persone hanno un'istruzione di basso livello, avendo al massimo completato la V elementare, con la presenza ancora di consistenti sacche di analfabetismo: persone che hanno quindi una bassa capacità critica e analitica. E l'88% degli italiani si informa solo attraverso la televisione, guardandola in media per quattro ore e mezza al giorno (il che in parte spiega anche la crisi dei giornali).

Partendo da questi dati si può comprendere come la RAI, servizio pubblico radiotelevisivo e maggiore azienda culturale italiana, abbia un ruolo decisivo nel futuro del nostro Paese. E proprio per guardare a questo futuro, in vista del rinnovo della concessione del servizio da parte dello Stato che entrerà in vigore il 6 maggio 2016 e che caratterizzerà l'attività della RAI per i prossimi 15 anni, è partita una riflessione che vuole coinvolgere chi di questo futuro sarà protagonista: i giovani.

Così il Corecom del FVG - come ha spiegato il suo presidente Giovanni Marzini - ha organizzato due giorni di eventi, invitando a Trieste qualificati relatori che, partendo dall'analisi di quella che è stata l'informazione finora, cercheranno di individuare alcuni punti fermi dai quali ripartire per un nuovo modo di informare.

"Una nuova carta d'identità per la Rai" è il titolo di un concorso a carattere nazionale che vede il coinvolgimento di studenti universitari e delle scuole superiori, ai quali si chiede di presentare sinteticamente, in circa dieci righe come fosse un articolo della Costituzione, le loro idee per una nuova mission da affidare alla RAI per garantire un'informazione completa, obiettiva, pluralista e una programmazione che, a prescindere dalle materie e dagli argomenti trattati, si distingua da quella della TV commerciale per qualità di contenuti, innovazione nei linguaggi e nei mezzi espressivi, così da accrescere le conoscenze, il gusto e la capacità di giudizio degli utenti.

A presentare il concorso, nella sala Tessitori del Consiglio regionale, è stato il suo ideatore, Renato Parascandolo, giornalista e "padre" di programmi televisivi e progetti multimediali che sono pietre miliari della RAI: PrimaPagina, MediaMente, La Storia siamo noi, solo per citarne alcuni.

Negli ultimi vent'anni - ha evidenziato - abbiamo assistito a un'occupazione "militare" della RAI da parte della politica, non solo come nomine, ma anche come spazi televisivi. E le opinioni, i chiacchiericci, poco a poco, hanno preso il posto dei fatti: telecamere che sono tornate negli studi invece di uscire e raccontare. È una deriva che dobbiamo arrestare, capovolgere se vogliamo riavere un servizio pubblico indipendente nel campo dell'informazione. È questo l'obiettivo al quale puntare.

Parascandolo ha quindi chiesto ai tanti giovani presenti all'incontro, studenti universitari, ma anche degli istituti Nautico e Carducci/Dante di Trieste, di partecipare, di fornire il loro contributo.

E proprio per cercare il massimo coinvolgimento del mondo della scuola, l'assessore a scuola, università e ricerca del Comune di Trieste Antonella Grim ha assicurato una serie di incontri informativi con dirigenti scolastici, insegnanti, studenti, affinché il concorso sulla RAI sia inserito nel cuore della programmazione dei loro Istituti.

Perché, ha rimarcato Loredana Panariti, assessore regionale a istruzione e politiche giovanili, un atto amministrativo come il rinnovo della concessione del servizio pubblico radiotelevisivo, sia invece l'occasione per una riflessione complessiva sull'informazione.

Anche l'Università è vicina, con convinzione, a un'iniziativa necessaria e doverosa, così il rettore Maurizio Fermeglia. Se la RAI ha smarrito la sua identità, ha aggiunto, ciò è successo anche per l'Università e per la politica: dobbiamo recuperarla per dare un futuro migliore al Paese.

Il presidente Marzini ha concluso anticipando che il Corecom, dopo essersi occupato nel 2014 di TV, nel 2015 ha intenzione di sviluppare altri temi di grande interesse e attualità: come i social network stanno influenzando la comunicazione (anche politica) e il futuro della comunicazione istituzionale.

È possibile partecipare al concorso fino al 15 marzo 2015; informazioni al sito www.cartadidentitarai.it La Giuria, presieduta da Sergio Zavoli, è formata da 35 autorevoli esponenti del mondo dell'informazione, della cultura, della scienza, dell'arte, dello spettacolo: dal premio Nobel Dario Fo all'attore Giorgio Albertazzi, dalla giornalista Lucia Annunziata al filosofo Anna Cavarero, dal linguista Tullio De Mauro al giovane regista Matteo Garrone.

(immagini tv)