Corecom: il futuro della RAI con il contributo dei giovani
(ACON) Trieste, 15 ott - AB - In Italia, 17 milioni di persone
hanno un'istruzione di basso livello, avendo al massimo
completato la V elementare, con la presenza ancora di consistenti
sacche di analfabetismo: persone che hanno quindi una bassa
capacità critica e analitica. E l'88% degli italiani si informa
solo attraverso la televisione, guardandola in media per quattro
ore e mezza al giorno (il che in parte spiega anche la crisi dei
giornali).
Partendo da questi dati si può comprendere come la RAI, servizio
pubblico radiotelevisivo e maggiore azienda culturale italiana,
abbia un ruolo decisivo nel futuro del nostro Paese. E proprio
per guardare a questo futuro, in vista del rinnovo della
concessione del servizio da parte dello Stato che entrerà in
vigore il 6 maggio 2016 e che caratterizzerà l'attività della RAI
per i prossimi 15 anni, è partita una riflessione che vuole
coinvolgere chi di questo futuro sarà protagonista: i giovani.
Così il Corecom del FVG - come ha spiegato il suo presidente
Giovanni Marzini - ha organizzato due giorni di eventi, invitando
a Trieste qualificati relatori che, partendo dall'analisi di
quella che è stata l'informazione finora, cercheranno di
individuare alcuni punti fermi dai quali ripartire per un nuovo
modo di informare.
"Una nuova carta d'identità per la Rai" è il titolo di un
concorso a carattere nazionale che vede il coinvolgimento di
studenti universitari e delle scuole superiori, ai quali si
chiede di presentare sinteticamente, in circa dieci righe come
fosse un articolo della Costituzione, le loro idee per una nuova
mission da affidare alla RAI per garantire un'informazione
completa, obiettiva, pluralista e una programmazione che, a
prescindere dalle materie e dagli argomenti trattati, si
distingua da quella della TV commerciale per qualità di
contenuti, innovazione nei linguaggi e nei mezzi espressivi, così
da accrescere le conoscenze, il gusto e la capacità di giudizio
degli utenti.
A presentare il concorso, nella sala Tessitori del Consiglio
regionale, è stato il suo ideatore, Renato Parascandolo,
giornalista e "padre" di programmi televisivi e progetti
multimediali che sono pietre miliari della RAI: PrimaPagina,
MediaMente, La Storia siamo noi, solo per citarne alcuni.
Negli ultimi vent'anni - ha evidenziato - abbiamo assistito a
un'occupazione "militare" della RAI da parte della politica, non
solo come nomine, ma anche come spazi televisivi. E le opinioni,
i chiacchiericci, poco a poco, hanno preso il posto dei fatti:
telecamere che sono tornate negli studi invece di uscire e
raccontare. È una deriva che dobbiamo arrestare, capovolgere se
vogliamo riavere un servizio pubblico indipendente nel campo
dell'informazione. È questo l'obiettivo al quale puntare.
Parascandolo ha quindi chiesto ai tanti giovani presenti
all'incontro, studenti universitari, ma anche degli istituti
Nautico e Carducci/Dante di Trieste, di partecipare, di fornire
il loro contributo.
E proprio per cercare il massimo coinvolgimento del mondo della
scuola, l'assessore a scuola, università e ricerca del Comune di
Trieste Antonella Grim ha assicurato una serie di incontri
informativi con dirigenti scolastici, insegnanti, studenti,
affinché il concorso sulla RAI sia inserito nel cuore della
programmazione dei loro Istituti.
Perché, ha rimarcato Loredana Panariti, assessore regionale a
istruzione e politiche giovanili, un atto amministrativo come il
rinnovo della concessione del servizio pubblico radiotelevisivo,
sia invece l'occasione per una riflessione complessiva
sull'informazione.
Anche l'Università è vicina, con convinzione, a un'iniziativa
necessaria e doverosa, così il rettore Maurizio Fermeglia. Se la
RAI ha smarrito la sua identità, ha aggiunto, ciò è successo
anche per l'Università e per la politica: dobbiamo recuperarla
per dare un futuro migliore al Paese.
Il presidente Marzini ha concluso anticipando che il Corecom,
dopo essersi occupato nel 2014 di TV, nel 2015 ha intenzione di
sviluppare altri temi di grande interesse e attualità: come i
social network stanno influenzando la comunicazione (anche
politica) e il futuro della comunicazione istituzionale.
È possibile partecipare al concorso fino al 15 marzo 2015;
informazioni al sito www.cartadidentitarai.it
La Giuria, presieduta da Sergio Zavoli, è formata da 35
autorevoli esponenti del mondo dell'informazione, della cultura,
della scienza, dell'arte, dello spettacolo: dal premio Nobel
Dario Fo all'attore Giorgio Albertazzi, dalla giornalista Lucia
Annunziata al filosofo Anna Cavarero, dal linguista Tullio De
Mauro al giovane regista Matteo Garrone.
(immagini tv)