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Piccin, per le Province no riforme antidemocratiche

15.10.2014
16:25
(ACON) Trieste, 15 ott - COM/RCM - "Accogliendo il ricorso del presidente della Provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani, il Tar ha provvidenzialmente stracciato una riforma delle Province poco logica e lesiva dei principi democratici. Inutile polemizzare con la Giunta regionale. Chiedo, alla luce di questi ultimi sviluppi, di rivedere l'impianto complessivo della riforma degli Enti Locali, per evitare l'effetto grottesco di aggiungere un pastrocchio a un altro".

Così la consigliera regionale Mara Piccin nel commentare un giudizio che "consente alla Regione di migliorare una riforma raffazzonata e poco convincente. L'aspetto che mi preme più di ogni altro è che venga riconosciuto al popolo sovrano il diritto di scegliere i propri rappresentanti. La riforma, così com'era stata presentata, pareva rispondere ad altre logiche, ma presentava evidenti criticità. Precipitarsi a colpevolizzare la Giunta o l'assessore competente è, oggi, esercizio semplice ma sterile: io chiedo di rivedere anche la riforma degli enti locali, che prevede le Unioni dei Comuni, affinché venga presentata una bozza unica, ragionevole, che garantisca i principi della democrazia e consenta, naturalmente, di tagliare i rami secchi. Evitando, ovviamente, di segare anche il tronco dell'albero, rischio che si corre quando si vuole correre troppo".

Chiosa la consigliera: "Da pordenonese, esprimo sincera soddisfazione nel vedere che la mia Provincia non è divenuta un capro espiatorio. Pordenone è la provincia locomotiva di questa regione, non la vittima designata. Questo principio è prioritario".