Piccin, per le Province no riforme antidemocratiche
(ACON) Trieste, 15 ott - COM/RCM - "Accogliendo il ricorso del
presidente della Provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani, il
Tar ha provvidenzialmente stracciato una riforma delle Province
poco logica e lesiva dei principi democratici. Inutile
polemizzare con la Giunta regionale. Chiedo, alla luce di questi
ultimi sviluppi, di rivedere l'impianto complessivo della riforma
degli Enti Locali, per evitare l'effetto grottesco di aggiungere
un pastrocchio a un altro".
Così la consigliera regionale Mara Piccin nel commentare un
giudizio che "consente alla Regione di migliorare una riforma
raffazzonata e poco convincente. L'aspetto che mi preme più di
ogni altro è che venga riconosciuto al popolo sovrano il diritto
di scegliere i propri rappresentanti. La riforma, così com'era
stata presentata, pareva rispondere ad altre logiche, ma
presentava evidenti criticità. Precipitarsi a colpevolizzare la
Giunta o l'assessore competente è, oggi, esercizio semplice ma
sterile: io chiedo di rivedere anche la riforma degli enti
locali, che prevede le Unioni dei Comuni, affinché venga
presentata una bozza unica, ragionevole, che garantisca i
principi della democrazia e consenta, naturalmente, di tagliare i
rami secchi. Evitando, ovviamente, di segare anche il tronco
dell'albero, rischio che si corre quando si vuole correre
troppo".
Chiosa la consigliera: "Da pordenonese, esprimo sincera
soddisfazione nel vedere che la mia Provincia non è divenuta un
capro espiatorio. Pordenone è la provincia locomotiva di questa
regione, non la vittima designata. Questo principio è
prioritario".