Piccin: presto l'Aula discuterà delle multe venatorie retroattive
(ACON) Trieste, 21 ott - COM/RCM - Mara Piccin esprime
soddisfazione per "aver finalmente strappato il via libera per
portare all'attenzione della Regione una norma molto attesa dal
mondo venatorio" e sintetizza così il contenuto della sua
proposta, illustrata alla IV Commissione e che dovrebbe arrivare
in Aula tra un mese: "Arrestare lo strapotere della burocrazia.
Fissare regole chiare e semplici per tutti, sia per gli agenti
del corpo forestale regionale (controllori) che per i cacciatori
(controllati). Chiudere la stagione delle multe retroattive, che
stanno martoriando le doppiette di numerose riserve di caccia e
mandando in tilt il mondo venatorio regionale".
Ancora la Piccin: "È inconcepibile che il mondo venatorio diventi
un'arena in cui gli agenti forestali vestono i panni dei toreri,
e i malcapitati cacciatori interpretino, inopinatamente, il ruolo
dei tori, con l'inevitabile spargimento di sangue o, meglio, di
risorse. Nel giro di pochi mesi, ho presentato due interrogazioni
denunciando la condizione di persecuzione in cui versano i
cacciatori. Ho fatto esempi mirati, ricordando casi di doppiette
colpite da multe fino a 10.000 euro a persona (le sanzioni
oscillano tra poche centinaia di euro fino a svariate migliaia di
euro) per un tesserino compilato in modo non perfetto o qualche
altra leggerezza burocratica.
"Inspiegabilmente, si riscontra un accanimento burocratico anche
nei confronti di documenti già scaduti. È possibile contestare, a
distanza di due anni, la mancata esibizione di un tesserino
regionale? Che senso ha avviare spedizioni punitive contro i
cacciatori, con l'aggravante della retroattività?
"La mia proposta di legge è chiara, sintetica, asciutta. Permette
di chiarire cosa possono fare i cacciatori e coloro che li
controllano nel reciproco rispetto dei ruoli. Fissa diritti e
doveri. Non accetto che chi imbraccia un fucile debba vivere nel
terrore. Basta con la caccia alle streghe. Sì al rispetto delle
regole, ma i cacciatori meritano rispetto. Non devono essere
trattati come bracconieri o come carne da macello".