V Comm: illustrato ddl riordino sistema Regione-Autonomie locali
(ACON) Trieste, 22 ott - RCM - "Riordino del sistema
Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento
delle unioni territoriali intercomunali e riallocazione di
funzioni amministrative" è il titolo del disegno di legge che
l'assessore Paolo Panontin ha illustrato alla V Commissione
consiliare, presidente Vincenzo Martines (Pd).
Con questo testo - ha esordito l'assessore - si dà attuazione al
programma di governo della presidente Serracchiani, ovvero si
delinea un nuovo sistema istituzionale regionale fondato su due
pilastri fondamentali: la Regione e il Comune, per essere più
efficienti, meno burocratici e costare meno.
Panontin ha poi assicurato che il provvedimento rispetta tanto
l'attuale Costituzione quanto le sue avviate riforme, fra cui le
proposte che modificano il nostro Statuto regionale e determinano
l'abolizione delle attuali Province.
Le linee di intervento sono state così sintetizzate:
a) predisposizione, da parte della Regione, di un Piano di
riordino territoriale comprensivo di tutti i Comuni, che contiene
la delimitazione delle forme associative preposte all'esercizio
coordinato di funzioni comunali, sovracomunali e di area vasta,
nonché l'elenco dei Comuni che non vi aderiscono;
b) disciplina dell'ordinamento delle forme associative, aventi
natura di unioni di Comuni e denominate Unioni territoriali
intercomunali;
c) individuazione delle funzioni comunali da svolgere in forma
associata, di quelle provinciali da riallocare in capo ai Comuni
o alla Regione, e delle funzioni regionali da riallocare in capo
ai Comuni.
A tali linee di intervento corrispondono i seguenti contenuti:
1) il Piano di riordino territoriale, attraverso il quale
l'Amministrazione regionale determina i confini delle nuove
Unioni territoriali intercomunali e indica i Comuni che scelgono
di non aderivi. Il sistema prevede l'obbligatorietà della
costituzione di Unioni per i Comuni con popolazione fino a 5.000
abitanti (o 3.000 per i Comuni appartenenti o appartenuti a
Comunità montane), mentre per i restanti Comuni la partecipazione
è facoltativa, ma costituisce condizione per la piena fruizione
dei trasferimenti regionali.
2) l'Unione territoriale intercomunale è un ente locale avente
natura giuridica di Unione di Comuni. L'Unione, dotata di potestà
statutaria e regolamentare, disciplina la propria organizzazione.
La governance dell'Unione è affidata all'Assemblea, organo di
indirizzo, e al presidente, eletto tra i sindaci componenti
dell'Assemblea. Con la finalità di rendere partecipi anche le
minoranze consiliari dei singoli Comuni all'attività
dell'Assemblea in quanto organo di indirizzo dell'Unione, è
previsto che i Consigli comunali si esprimano sulle proposte di
deliberazione dell'organo consiliare dell'Unione prima che le
stesse siano deliberate dall'Assemblea.
3) Le Unioni sono chiamate a gestire funzioni attualmente
comunali, provinciali, regionali e delle sopprimende Comunità
montane. Il disegno di legge prevede anche la riallocazione di
alcune funzioni esercitate dalle Province, sia verso i Comuni sia
verso la Regione, e la riallocazione delle funzioni regionali
verso il sistema delle Autonomie locali.
Al termine dell'illustrazione, la Commissione ha stabilito di
anteporre all'esame dell'articolato una serie di audizioni con i
soggetti più direttamente coinvolti, che dovrebbero iniziare il 4
novembre prossimo. L'esame, invece, dovrebbe avvenire già la
settimana seguente.
(immagini tv)