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AR: Revelant, indispensabile sostenere il settore edile

22.10.2014
17:17
(ACON) Trieste, 22 ott - COM/AB - "Se c'è una categoria che ha fatto sì che il Friuli sia riconosciuto dal mondo intero come terra di grandi lavoratori questa è senz'altro quella legata all'attività edilizia: garzoni muratori prima, diventati poi operai qualificati, capicantiere, costruttori e grandi impresari. Vero orgoglio della nostra terra." "Se questo è stato possibile lo dobbiamo alla grande formazione, più pratica che teorica, alla quale tutti i maschi almeno in parte avevano, anche praticando altri mestieri, ma in fondo tutti erano almeno un po' muratori o carpentieri. Una mansione questa oramai in via di estinzione per mancanza dell'elemento essenziale: il lavoro." A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto Revelant, che dall'inizio della legislatura avanza proposte e sollecita soluzioni alla grave crisi che sta vivendo il comparto edile. "La proposta di legge che ho depositato il 6 dicembre del 2013, legata all'assegnazione di contributi ai privati per il recupero del patrimonio edilizio esistente, che successivamente è stata almeno parzialmente recepita dalla maggioranza e finanziata in assestamento di bilancio a luglio, ancora oggi non vede esecutività e rischia di non vedere assegnati entro fine anno i fondi stanziati, mentre giorno dopo giorno le aziende chiudono". "Allo stesso tempo - continua Revelant - la Regione ha avviato un percorso che dovrebbe portare alla semplificazione tanto attesa, ma ciò che purtroppo registro è che i risultati ottenuti non sono motivo di grande soddisfazione soprattutto per le tasche dei cittadini. Dal primo giorno chiedo di osare di più, la politica deve farsi carico delle esigenze dei cittadini superando quelle che sono le corporazioni burocratiche o le varie lobby di settore e, se necessario, arrivare anche a uno scontro con Roma, che in questi ultimi decenni ha prodotto norme folli che non possono più essere modificate ma devono essere cancellate e riscritte, altrimenti la ripresa rimarrà solo un lontano miraggio." "Contestualmente la nostra Regione, pur riconoscendo all'assessore Santoro e degli uffici preposti un tentativo di semplificazione nello specifico legata alla normativa sismica per le piccole costruzioni, di fatto non si porta nemmeno al passo con le altre regioni d'Italia, introducendo addirittura delle dimensioni più restrittive rispetto a quelle previste dall'edilizia libera. Il cittadino oggi si trova a un bivio che non rispecchia la previsione legislativa: o non esegue l'opera per la troppa onerosità burocratica rispetto all'opera da realizzare, oppure percorre la strada seppur più rischiosa e scorretta dell'abusivismo edilizio". "Non si può - conclude Revelant - far finta di semplificare, bisogna farlo e con coraggio, solo così i cittadini investiranno sul concreto e non solo per la produzione di carte."