AR: Revelant, indispensabile sostenere il settore edile
(ACON) Trieste, 22 ott - COM/AB - "Se c'è una categoria che ha
fatto sì che il Friuli sia riconosciuto dal mondo intero come
terra di grandi lavoratori questa è senz'altro quella legata
all'attività edilizia: garzoni muratori prima, diventati poi
operai qualificati, capicantiere, costruttori e grandi impresari.
Vero orgoglio della nostra terra."
"Se questo è stato possibile lo dobbiamo alla grande formazione,
più pratica che teorica, alla quale tutti i maschi almeno in
parte avevano, anche praticando altri mestieri, ma in fondo tutti
erano almeno un po' muratori o carpentieri. Una mansione questa
oramai in via di estinzione per mancanza dell'elemento
essenziale: il lavoro."
A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia
Responsabile Roberto Revelant, che dall'inizio della legislatura
avanza proposte e sollecita soluzioni alla grave crisi che sta
vivendo il comparto edile.
"La proposta di legge che ho depositato il 6 dicembre del 2013,
legata all'assegnazione di contributi ai privati per il recupero
del patrimonio edilizio esistente, che successivamente è stata
almeno parzialmente recepita dalla maggioranza e finanziata in
assestamento di bilancio a luglio, ancora oggi non vede
esecutività e rischia di non vedere assegnati entro fine anno i
fondi stanziati, mentre giorno dopo giorno le aziende chiudono".
"Allo stesso tempo - continua Revelant - la Regione ha avviato un
percorso che dovrebbe portare alla semplificazione tanto attesa,
ma ciò che purtroppo registro è che i risultati ottenuti non sono
motivo di grande soddisfazione soprattutto per le tasche dei
cittadini. Dal primo giorno chiedo di osare di più, la politica
deve farsi carico delle esigenze dei cittadini superando quelle
che sono le corporazioni burocratiche o le varie lobby di settore
e, se necessario, arrivare anche a uno scontro con Roma, che in
questi ultimi decenni ha prodotto norme folli che non possono più
essere modificate ma devono essere cancellate e riscritte,
altrimenti la ripresa rimarrà solo un lontano miraggio."
"Contestualmente la nostra Regione, pur riconoscendo
all'assessore Santoro e degli uffici preposti un tentativo di
semplificazione nello specifico legata alla normativa sismica per
le piccole costruzioni, di fatto non si porta nemmeno al passo
con le altre regioni d'Italia, introducendo addirittura delle
dimensioni più restrittive rispetto a quelle previste
dall'edilizia libera. Il cittadino oggi si trova a un bivio che
non rispecchia la previsione legislativa: o non esegue l'opera
per la troppa onerosità burocratica rispetto all'opera da
realizzare, oppure percorre la strada seppur più rischiosa e
scorretta dell'abusivismo edilizio".
"Non si può - conclude Revelant - far finta di semplificare,
bisogna farlo e con coraggio, solo così i cittadini investiranno
sul concreto e non solo per la produzione di carte."