LN: Zilli, mozione per istituzione "Festa della famiglia naturale"
(ACON) Trieste, 24 ott - COM/AB - Annuncia una mozione che
impegna la Giunta regionale a individuare una data per celebrare
la "Festa della famiglia naturale, fondata sull'unione tra un
uomo e una donna". Sollecita l'esecutivo Serracchiani a
"promuovere i principi culturali, educativi e sociali della
famiglia". E stigmatizza "la crociata ideologica intrapresa da
alcuni sindaci che, per allontanare l'attenzione dell'opinione
pubblica dall'aumento delle tasse, speculano su temi che
dovrebbero essere maneggiati con estrema delicatezza e rispetto".
Così Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, che
spiega: "La radice stessa della parola matrimonio ci rimanda al
concetto di maternità, che a sua volta implica l'unione di due
persone di sesso diverso. Biasimo e condanno qualunque episodio
di intolleranza nei confronti degli omosessuali, e anzi sono la
prima sostenitrice del principio dell'equità sociale. Ma ci sono
limiti che non possono essere valicati per ragioni etiche, prima
che politiche".
Ancora Zilli: "La famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e
una donna rappresenta l'istituzione naturale aperta alla
trasmissione della vita, e l'unico adeguato ambito sociale in cui
possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso
gli istituti dell'affidamento o dell'adozione. La Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo adottata dall'Assemblea generale
delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 sanciva che la famiglia è
il nucleo naturale e fondamentale della società, e come tale deve
essere protetta dalla società e dallo Stato. La nostra Repubblica
riconosce precisi e specifici diritti alla famiglia naturale, che
costituisce una comunità irrinunciabile sotto il profilo degli
affetti, prima ancora che il nucleo fondamentale della società".
Ancora Zilli: "In tutto il Paese, con il pretesto di combattere
'inutili' stereotipi, si stanno moltiplicando i casi di aperta
propaganda contro la famiglia naturale, soprattutto nel mondo
scolastico, con proiezione di film e sitcom gay, diffusione di
fiabe rivedute e corrette in chiave omosessuale consegnate ai
bimbi della scuola dell'infanzia e pubblicate dall'UNAR, Ufficio
che dipende dal Dipartimento pari opportunità, che a sua volta fa
capo al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. È
legittimo e condivisibile che nelle scuole si insegni a non
discriminare i gay o altre minoranze, ma questo non deve
necessariamente comportare l'imposizione di un modello di società
che prevede l'eliminazione delle naturali differenze tra i sessi.
Bene, benissimo la lotta serrata contro odiose forme di
sopraffazione e razzismo, ma siamo decisi a sbarrare il passo ai
mercanti che violano il tempio e svendono i valori fondanti della
nostra società".
Chiude Zilli: "Premesso che la priorità è il lavoro, e su questo
deve concentrarsi la Regione, siamo felici di confrontarci con
tutti sul tema del matrimonio e delle unioni. Siamo contrari ai
dogmi, crediamo nella ragione, ma non negoziamo i nostri
principi. E biasimiamo quei sepolcri imbiancati travestiti da
sindaci che alzano polveroni ideologici per nascondere la loro
inefficacia amministrativa".