CR: diritto allo studio universitario, i relatori (4)
(ACON) Trieste, 28 ott - RCM - Legge per il diritto allo studio
universitario, all'attenzione dell'Aula dopo un voto positivo
all'unanimità da parte della VI Commissione consiliare, il cui
presidente, Franco Codega (Pd), oggi è anche uno dei tre
relatori, dunque tutti di maggioranza.
Nel 2012 - ha ricordato per tutti il consigliere -,
l'Amministrazione Tondo rivide la normativa sul diritto allo
studio che andava a modificare profondamente la legge precedente
di riferimento, la n. 12/2005. Il cambiamento principale fu
l'unificazione dei due Enti precedenti, gli Erdisu, in un Ente
unico: l'Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori
(Ardiss). Questo per una logica di razionalizzazione e di
contenimento delle spese. Altro elemento importante,
l'eliminazione del due Consigli di amministrazione affidando
maggior peso gestionale a un direttore generale unico. La
componente studentesca, penalizzata dall'estromissione dai
Consigli di amministrazione, veniva in parte recuperata nella
funzione del Consiglio di indirizzo studentesco.
L'aspetto negativo, per Codega, è l'aver inserito tali
cambiamenti in una norma generale sulla razionalizzazione e il
riordino di enti, aziende e agenzie (LR n. 16/2012). Ecco che
serviva ridare dignità a un settore così importante per la vita
dei 40mila studenti della regione e al contempo accrescere il
loro ruolo e incisività nella gestione dell'Ardiss.
Con la nuova legge - ha spiegato ancora il relatore - si prevede
la trasformazione del Consiglio di indirizzo in un vero e proprio
"Comitato degli studenti", mantenendo obbligatoria la
costituzione di alcuni gruppi di lavoro su temi, quali
ristorazione ed edilizia, ritenuti di vitale importanza.
E che con questo disegno di legge si sia proceduto non già a una
radicale rivisitazione della materia, ma a una sostanziale
estrapolazione del Titolo V della LR n. 16/2012, è stato ribadito
dal secondo relatore di maggioranza, Rodolfo Ziberna (FI), che ha
rimarcato la necessità di assicurare una disciplina autonoma e
organica al diritto allo studio universitario.
Gli interventi regionali previsti dalla presente legge - ha
aggiunto Ziberna - sono destinati ai due Atenei regionali, alla
Sissa di Trieste e ai due conservatori di musica della regione.
Al di là di alcune correzioni che proporremo con specifici
emendamenti per evitare violazioni di legge (ovvero
l'applicazione della norma n. 38/2002, che impone alle Regioni di
garantire il diritto allo studio a tutti gli iscritti alle scuole
superiori per mediatori linguistici relativamente ai territori
ove, per decreto ministeriale, sia istituita una sede, centrale o
periferica che sia), rimane l'opportunità di garantire il
medesimo trattamento anche ai fruitori di corsi di laurea
attivati nel Friuli Venezia Giulia da Università o Scuole di
altra specializzazione private.
Da ultimo, Stefano Pustetto (Sel) ha individuato, quale ulteriore
elemento positivo, il fatto che prioritariamente dovrà essere
esaurita l'offerta abitativa dell'Ardiss e solo dopo potranno
essere stipulate convenzioni con strutture private accreditate.
Altro pregio - ha detto - è di aver ricollocato in norma gli
interventi per il diritto allo studio che la LR n. 16/2012
demandava, invece, a un semplice regolamento.
Inoltre, si è appreso che in soli nove mesi di attività
dell'Ardiss, si sono potute attuare riduzioni di spesa pari al
10% del budget pregresso senza che questi risparmi si siano
tradotti in una perdita di efficacia ed efficienza del sistema,
ma al contrario hanno determinato un significativo miglioramento
della qualità/quantità dei servizi erogati.
L'importanza del ruolo svolto dagli studenti, poi, è dimostrata
dal fatto che il loro Comitato, assieme al direttore generale e
al revisore unico dei conti, è organo dell'Agenzia. Il Comitato
degli studenti esprime anche i suoi rappresentanti nella
Conferenza per il diritto agli studi superiori, che esercita
funzioni consultive, di indirizzo e di coordinamento.
È prevista, inoltre, una clausola valutativa articolata e
puntuale che, alla scadenza del programma triennale, permetterà
al Consiglio regionale una valutazione dei risultati in termini
di costi, di qualità dei servizi erogati e percepiti. Il
confronto tra risultati attesi e quelli realmente conseguiti
permetterà alla Regione e all'Ardiss di porre in essere quelle
correzioni che si dovessero rendere necessarie.
A seguire, l'Aula ha dato corso al dibattito generale.
(immagini tv)
(segue)