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Roma: Iacop, effetti normativa Ue su ordinamento nazionale

30.10.2014
11:36
(ACON) Roma, 30 ott - COM/AB - Le innovazioni al quadro normativo europeo e gli effetti sull'ordinamento nazionale, la verifica dell'efficacia degli interventi e l'incidenza dei nuovi vincoli europei nella definizione delle politiche nazionali, sono stati i temi sui quali si sono focalizzati i lavori del convegno che si è tenuto a Roma, organizzato dall'Issirfa (Istituto studi sistemi regionali federali e autonomie) in occasione del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea.

Numerosi e qualificati gli ospiti, da Giuliano Amato a Sandro Gozi a Luciano Violante. Alla tavola rotonda sulla governance economica ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop, portando un contributo al dibattito più ampio che ha toccato proprio i vincoli europei nella definizione delle politiche nazionali.

Attuazione del principio costituzionale del pareggio di bilancio, meccanismi di partecipazione del Parlamento nazionale e dei Consigli regionali al controllo della corretta applicazione del principio di sussidiarietà e al dialogo politico, strumenti di partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa europea, possibili strategie di crescita economica nel mutato contesto continentale e internazionale: sono questi i principali punti che sono stati approfonditi nel corso dei lavori.

In particolare, il presidente Iacop si è soffermato sugli aspetti legati al "fiscal compact", ossia il Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance, quell'insieme di regole vincolanti nell'area euro per il principio dell'equilibrio dei bilanci, e sul piano per un'Unione economica e monetaria più autentica e approfondita - il cosiddetto "blueprint" - che descrive la visione di un'architettura europea solida e stabile in campo finanziario, fiscale, economico e politico.

Tutta questa impalcatura di norme e procedure ha però sottratto sovranità agli Stati e alle Autonomie regionali, che ne gestiscono le conseguenze in via diretta, ma non ha formalmente riassegnato tale sovranità alle istituzioni europee. In altre parole ci troviamo in una situazione in cui il potere si sposta verso l'alto e la responsabilità verso il basso; e tale responsabilità rimane senza potere. È indispensabile recuperare la filiera di responsabilità e con essa alcune prerogative della rappresentanza democratica, e segnatamente del Parlamento europeo, in primis, ma anche dei Parlamenti nazionali e dei Consigli regionali.

Ma la responsabilità va recuperata anche nei confronti dei cittadini. Crescita, giustizia sociale, benessere: sono questi gli elementi su cui l'Europa è stata fondata e su cui è prosperata. Ora invece stiamo attraversando una fase in cui la politica europea è pressoché solo (forse anche necessariamente, alla luce della crisi persistente) mera governance economica, nella quale il cittadino stenta a ritrovarsi. Si impone dunque uno sforzo nella direzione di una comunicazione efficace verso la cittadinanza.