M5S: variante Dignano, progetto vecchio e opera rischiosa
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/AB - "Nonostante l'accorato
appello degli ambientalisti e di chi ha a cuore la tutela del
nostro paesaggio e del nostro territorio, Pd e Pdl hanno dato un
senso al patto del Nazareno anche in Friuli Venezia Giulia,
votando compatti contro la nostra mozione sulla variante di
Dignano. Una mozione che aveva lo scopo di ribadire la
contrarietà del MoVimento 5 Stelle a un'opera che - come da un
anno e mezzo stiamo sostenendo - prima ancora di iniziare sta già
vedendo lievitare i costi per la sua realizzazione e puntare
l'attenzione su alcune criticità che avevamo riscontrato nel
progetto".
La portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Ilaria
Dal Zovo critica aspramente il voto compatto di centrosinistra e
centrodestra a favore della variante di Dignano.
"Si tratta di un progetto vecchio di decenni, che secondo la
stessa presidente Serracchiani andava ripensato e rimodulato -
aggiunge il portavoce M5S Cristian Sergo. Invece, ancora una
volta ci troviamo di fronte alla consueta forma mentis che non sa
trovare soluzioni alternative adeguate a progetti così
importanti, ma solo costruire strade e cementificare il nostro
territorio".
"A nulla sono servite le obiezioni presentate in Aula sul rischio
dell'opera che verrà costruita in una zona considerata a
pericolosità idraulica molto elevata, senza tenere in
considerazione gli scompensi alla flora e alla fauna della zona,
ma anche alle conseguenze che la cementificazione avrà sulla
qualità delle acque locali - ricorda Ilaria Dal Zovo. Tutto
questo non viene sostenuto da noi grillini, ma è scritto nero su
bianco nella Valutazione di incidenza ambientale. Per questo
avevamo chiesto una nuova analisi sui dati di traffico, visto che
le rilevazioni effettuate da FVG Strade e dalle associazioni
ambientaliste presentavano differenze sostanziali".
"Avevamo anche chiesto che venisse fatta una verifica strutturale
sul ponte sul Tagliamento - sottolinea la portavoce M5S. La
verifica visiva, infatti, aveva portato alla luce alcune
criticità. Nemmeno su questo i partiti hanno voluto prendere
impegni precisi, liquidando invece la questione con una risposta
sconcertante: "In caso di problemi - è stato detto - FVG Strade
chiuderà il ponte". Certo, normale, ma allora che ce ne faremo di
due varianti se poi il ponte che le collega verrà magari chiuso?
- si chiede Dal Zovo. Forse la risposta è già in testa di
qualcuno: semplice faremo il ponte nuovo".
"In questo modo non si rassicurano certo i 5mila cittadini che
hanno sostenuto petizione - sostiene Sergo. Eppure, in campagna
elettorale, la maggioranza parlava di approccio europeo nella
costruzione delle grandi opere pubbliche. Di fronte, invece, al
solito appalto l'approccio rimane sempre quello italiano: chi
comanda e non governa, decide cosa e come fare. E a nulla sono
valse le firme raccolte dai cittadini allegate a una petizione
popolare giunta per la prima volta nell'Aula del Consiglio
regionale, tra l'imbarazzo dei consiglieri di maggioranza e
opposizione, che non avevano idea di come votare o considerare
queste petizioni".
"Realizzare quest'opera significa avere in mente un'idea di
sviluppo vecchio di una trentina d'anni, ma forse anche più -
attacca il consigliere regionale M5S. Con il voto di ieri, ma
anche con altre decisioni già prese nel corso di questa
legislatura, abbiamo capito che non c'è alcuna intenzione da
parte della politica regionale di voler concepire un modo nuovo e
sostenibile di movimentare le merci nel rispetto dell'ambiente. È
emblematico - conclude - come non sia stata discussa nemmeno la
nostra mozione contro il decreto Sblocca Italia del governo Renzi
e i pericoli per l'ambiente in esso contenuti che potranno
interessare anche il Friuli Venezia Giulia".